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AMBIENTE

Il voto a Bruxelles

L’Europa salva le api e vieta i pesticidi che le uccidono

I paesi membri, tra cui l’Italia, hanno deciso a maggioranza di bandire i neonicotinoidi, tra le sostanze più nocive per gli insetti impollinatori

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L’Europa decide di salvare le sue api. Dopo una battaglia durata anni, gli stati membri dell’Unione Europea hanno deciso oggi di bandire l’uso dei neonicotinoidi all’aperto. La proposta era stata avanzata dalla Commissione, che aveva chiesto di bandire in particolare tre pesticidi appartenenti a questa categoria, proprio perché nocivi per le api.

Le sostanze che da oggi non si potranno più utilizzare nei campi europei sono clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam.

Pesticidi da oggi solo in serra
Una “grande vittoria” per gli insetti impollinatori e per “tutti noi, contadini, consumatori e stati membri”, dice un comunicato di Slow Food, anche se i neonicotinoidi si potranno ancora utilizzare in serra, e anche questo secondo l’associazione dovrebbe essere impedito al più presto. Secondo il presidente dell’associazione, Carlo Petrini, "oggi gli stati membri dell'Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia” con un voto che “è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all'intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali". Dello stesso avviso Martine Dermine, coordinatore della Save the Bees Coalition e del Presidio Slow Food dell'ape nera belga: "questo - commenta - è un giorno che passerà alla storia perché da quando sono stati autorizzati, 20 anni fa, i neonicotinoidi hanno decimato milioni di alveari in tutta Europa. Gli stati hanno espresso un segnale nettissimo a favore della protezione dell'ambiente e di un'agricoltura più sostenibile".

Esultano gli ambientalisti
Il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis, si dice “soddisfatto”, poiché la “salute delle api rimane di fondamentale importanza”, visto che riguarda “la biodiversità, la produzione alimentare e l'ambiente". Esultano le organizzazioni ambientaliste: "finalmente, i nostri governi stanno ascoltando i loro cittadini, l'evidenza scientifica e gli agricoltori – dichiara Antonia Staats di Avaaz, che ha raccolto firme a sostegno dello stop - che sanno che le api non possono vivere con queste sostanze, e che noi non possiamo vivere senza api". Greenpeace Italia parla di una “notizia importante per le api, l'ambiente e tutti noi. Il voto a favore dell'Italia certifica l'attenzione dei cittadini italiani per la protezione degli impollinatori - secondo Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura dell’organizzazione - I danni di questi neonicotinoidi sono ormai incontestabili”.

Italia a favore dello stop
I Paesi che hanno votato a favore del divieto sono: Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta, che rappresentano il 76,1% della popolazione dell'Ue. Quattro i Paesi contrari al divieto: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca. Otto gli astenuti: Polonia, Belgio, Slovacchia, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Lettonia e Lituania.

Coldiretti: ora divieto anche sul miele importato
Parzialmente fuori dal coro la voce della Coldiretti, secondo cui “per salvare le api è ora necessario che il divieto riguardi coerentemente anche l'ingresso in Italia e in Europa di prodotti stranieri trattati con i principi attivi sotto accusa”. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre 8 milioni e mezzo di chili e la Cina con quasi 3 milioni di chili. "Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia ed in Europa, anche grazie agli accordi di libero scambio, ed è necessario, invece, che dietro tutti gli alimenti in vendita sugli scaffali, italiani e stranieri – conclude l’associazione di categoria - ci sia un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro".
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