ITALIA
Scontro in Procura
Expo, Robledo a Csm: Bruti Liberati ha detto il falso "doppio pedinamento mai avvenuto"
Il procuratore aggiunto Robledo in una nota al Csm risponde alle accuse di Bruti Liberati di aver intralciato l'indagine Expo. "Doppo pedinamento mai esistito" e chiede di essere ascoltato dal Csm. Il vicepresidente Vietti "evitare delegittimazione del sistema giudiziario"
accuse del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. In sostanza Robledo sostiene che Bruti Liberati ha detto il falso quando lo ha accusato di aver "determinato un reiterato intralcio alle indagini" sull'Expo.
L'episodio del doppio pedinamento, scrive Robledo nella nota, non è mai avvenuto e a sostegno della sua versione fornisce anche una prova documentale e chiede di
essere ascoltato dal Csm.
Vietti "evitare delegittimazione"
Il vicepresidente del Csm Michele Vietti interviene nello scontro in corso "di tutto ha bisogno il sistema giudiziario tranne che di delegittimazione". E auspica che le commissioni competenti "concludano rapidissimamente" la loro istruttoria in modo che si possa arrivare presto in plenum a una "conclusione definitiva".
Bruti: Robledo intralcia indagini Expo
Tra gli episodi citati nella nota inviata da Edmondo Bruti Liberati al Csm c’è un doppio pedinamento che avrebbe potuto compromettere l’inchiesta: "Robledo pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un'attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria – scrive il Procuratore Capo - ha disposto un analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Guardia di Finanza". E aggiunge che solo grazie alla “reciproca conoscenza del personale della GdF che si è incontrato sul terreno ha consentito di evitare gravi danni alle indagini”.
Il ministro Orlando
"Non considero che le diverse opinioni in ordine a quanto accaduto alla procura di Milano abbiano compromesso l'imparzialità di quella Procura". Così il ministro della giustizia Andrea Orlando a margine del suo intervento al Csm. "Ci sono dei fatti da analizzare - ha detto Orlando - ma il nostro sistema prescinde da potenziali conflittualità. Anche rispetto all'inchiesta Expo' non bisogna pensare che venga meno il ruolo e la funzione che la procura di Milano ha effettuato e continua a svolgere".
Continua lo scontro nella Procura di Milano. In una nota inviata al Csm il procuratore aggiunto Alfredo Robledo risponde alle
L'episodio del doppio pedinamento, scrive Robledo nella nota, non è mai avvenuto e a sostegno della sua versione fornisce anche una prova documentale e chiede di
essere ascoltato dal Csm.
Vietti "evitare delegittimazione"
Il vicepresidente del Csm Michele Vietti interviene nello scontro in corso "di tutto ha bisogno il sistema giudiziario tranne che di delegittimazione". E auspica che le commissioni competenti "concludano rapidissimamente" la loro istruttoria in modo che si possa arrivare presto in plenum a una "conclusione definitiva".
Bruti: Robledo intralcia indagini Expo
Tra gli episodi citati nella nota inviata da Edmondo Bruti Liberati al Csm c’è un doppio pedinamento che avrebbe potuto compromettere l’inchiesta: "Robledo pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un'attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria – scrive il Procuratore Capo - ha disposto un analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Guardia di Finanza". E aggiunge che solo grazie alla “reciproca conoscenza del personale della GdF che si è incontrato sul terreno ha consentito di evitare gravi danni alle indagini”.
Il ministro Orlando
"Non considero che le diverse opinioni in ordine a quanto accaduto alla procura di Milano abbiano compromesso l'imparzialità di quella Procura". Così il ministro della giustizia Andrea Orlando a margine del suo intervento al Csm. "Ci sono dei fatti da analizzare - ha detto Orlando - ma il nostro sistema prescinde da potenziali conflittualità. Anche rispetto all'inchiesta Expo' non bisogna pensare che venga meno il ruolo e la funzione che la procura di Milano ha effettuato e continua a svolgere".