POLITICA
Nel corteo anche parte della minoranza Pd
Fiom in piazza contro Jobs act. Camusso con Landini. Renzi: "No news"
I lavoratori manifestano contro il Jobs act. In piazza, oltre alla Fiom di Landini, anche la Camusso e alcuni esponenti della minoranza Pd. Renzi: Non c'è notizia su una manifestazione contro il governo
Landini: "Abbiamo più consensi del governo"
"Renzi deve mettersi tranquillo, non siamo qui contro di lui. Noi vogliamo fare delle proposte per il futuro dell'Italia e siamo pronti a batterci sapendo di avere piu' consenso di quanto abbia il governo". La sfida arriva dal leader della Fiom Maurizio Landini che arrivato a piazza della Repubblica per la manifestazione della Fiom è tranchant sulle critiche del premier. "Se vuoi risolvere i problemi, devi fare milioni di assunzioni. Il problema non sono quelle di gennaio e febbraio" continua Landini prima di ribadire, per l'ennesima volta quella che definisce una 'menata', e cioè la sua discesa in politica: "Dovreste imparare a vedere non quello che uno dice ma quello che uno fa. C'e' un paese che non si sente rappresentato e noi vogliamo dargli voce".
Camusso: Necessità di un piano per il lavoro
I lavoratori quindi tornano in piazza per ribadire che "Le politiche del lavoro del governo Renzi non vanno bene. C'è una straordinaria necessità di un piano per il lavoro", rimarca il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che conferma la sua presenza in piazza, ma che non interverrà dal palco di piazza del Popolo, né lo farà un altro rappresentante della segreteria confederale.
Renzi: Nessuna notizia in una manifestazione contro il governo
Il presidente del Consiglio, però, non sembra preoccupato della manifestazione contro il governo a cui prendono parte anche esponenti della minoranza Pd come Stefano Fassina, Rosy Bindi, Pippo Civati e forse Gianni Cuperlo. "Una manifestazione contro il governo, 'no news', non c'è titolo. Se guardo agli ultimi sabati mi pare che manifestazioni contro il governo ce ne siano state moltissime", ha affermato ieri Matteo Renzi al termine del Cdm, con quello che sembra un riferimento anche alla sinistra Pd. Renzi ha chiesto poi di non negare "la realtà dei fatti", considerando l'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato già nei primi due mesi dell'anno grazie agli sgravi fiscali introdotti dalla legge di stabilità a partire da gennaio. Tema e data su cui viene attribuita una gaffe a Landini in tv, sulle diverse entrate in vigore del nuovo contratto a tutele crescenti del Jobs act (da marzo) e l'avvio degli sgravi, previsti da gennaio con la legge di stabilità.
In corteo minoranza Pd, Sel, Idv e Prc
La scaletta degli interventi affida le conclusioni al solo comizio di Landini, ma non mancherà una presenza politica. Oltre agli esponenti della minotanza Pd, ci saranno Sel con il presidente Nichi Vendola, Idv e Prc. La manifestazione non sarà comunque - a detta dello stesso Landini - la prova generale della coalizione sociale che è una proposta ancora da "costruire" (con il prossimo appuntamento che sarà convocato per aprile), ribadisce il leader della Fiom.
Attesi in migliaia
Ad aprire il corteo, che partirà da piazza della Repubblica, saranno i lavoratori di Fincantieri, dietro lo striscione "Fincantieri, giungla d'appalto. Più diritti, salario e sicurezza nei cantieri navali". Attesi in migliaia: stando ai numeri forniti dalla stessa Fiom, sono oltre 300 i pullman che raggiungeranno la capitale da diverse regioni, dalla Sardegna e dalla Sicilia arriveranno in aereo, altre delegazioni (come l'Ast di Terni) in treno, oltre a chi si muoverà autonomamente.
Landini lancia la possibilità del referendum
Per proseguire la lotta al Jobs act, il sindacato chiede un nuovo Statuto dei lavoratori ma sullo sfondo resta anche la possibilità di arrivare ad un referendum, che Landini rilancia: "Per cancellare leggi sbagliate, se necessario, quando il Parlamento non è in grado di farlo, si può ricorrere anche all'azione diretta dei cittadini con i referendum abrogativi". Tra gli altri punti al centro della piattaforma sindacale, la riforma delle pensioni con una "drastica" riduzione dell'età di uscita dal lavoro (a 60-62 anni), la lotta alle mafie, alla corruzione e all'evasione fiscale, la richiesta di un reddito minimo garantito.