ITALIA
Uccisione Amri, Gabrielli: "Divulgare i nomi dei due agenti è stato un giusto riconoscimento"
"Fare i nomi con questo tipo di terrorismo - spiega il capo della Polizia - non è né un errore né un'esposizione, perchè non siamo in presenza di un terrorismo come quello che abbiamo conosciuto negli anni settanta, un terrorismo endogeno che ha interesse a colpire il singolo, dunque Franco piuttosto che Mario o Cristian. Qui ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso".
La preoccupazione, infatti, "non è per le individualità, ma per l'appartenenza: sono a rischio tutti coloro che rappresentano le forze di polizia e hanno una divisa". Per questo ieri mattina, a poche ore dalla sparatoria di Sesto, Gabrielli ha firmato la circolare in cui chiede "massima attenzione" perchè non è possibile escludere "azioni ritorsive" nei confronti delle forze di polizia. La scelta di chiudere i profili social dei due poliziotti, inoltre, è una forma di "ulteriore cautela" nei loro confronti, "per evitare una eccessiva sovraesposizione in quanto, in un mondo in cui tutto passa attraverso i social, si sarebbero potuti far prendere la mano coinvolgendo anche altri colleghi".
"Sono sette mesi - prosegue Gabrielli - che dico 'attenzione, ognuno di noi può essere un obiettivo'. Ma sono anche mesi che lavoro sull'orgoglio e sul senso di appartenenza dei poliziotti e degli uomini e delle donne delle forze di polizia e, nel momento in cui è fondamentale tenere alto l'orgoglio di chi vive con la divisa, il ministro non ha fatto altro che galvanizzare chi ogni giorno opera indossando proprio una divisa".
Dunque nessuna esposizione e polemiche inutili. "E' abbastanza avvilente - conclude il capo della Polizia - che mentre tutto il mondo parla di noi e si complimenta con la Polizia per il lavoro svolto, noi continuiamo a farci del male guardando il dito e non la luna".