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POLITICA

Verso il voto del 4 marzo

Gentiloni: "Il mio impegno finisce con le elezioni, no a inerzia e alchimie"

Intervista del premier a "Che tempo che fa": "Spero che l'Italia non giochi al Rischiatutto con forze che non sanno governare"

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"Non sono attrezzato" per una lunga monarchia. "Ho preso un impegno. E l'impegno finisce con le elezioni".

Lo dice il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a 'Che tempo che fa', a proposito della possibilità che debba gestire dal governo una lunga transizione dopo il voto.

"Le elezioni sono importantissime, ciascun cittadino con il suo voto" può determinarne l'esito. "Non l'inerzia o un'alchimia per cui tanto rimane così", aggiunge. "Un Paese che litiga troppo, che non ha  valori condivisi su politica estera e principi, è un Paese a rischio. A Roma mi chiamano 'er moviola', io sono orgoglioso di  aver dato un contributo ad aver rasserenato il clima".

"Il premier? Deciderà Mattarella"
"Per rispetto agli elettori dobbiamo dire che il 4 marzo c'è una sfida molto importante. E io penso che sia molto rilevante quello che gli elettori decideranno. Il centrosinistra di governo può essere una coalizione vincente", aggiunge.

"Spero che l'Italia non giochi a Rischiatutto"
"Credo che il Pd possa essere il primo partito. Se succede questo - afferma - credo che ci sarà una certa fiducia nella governabilità di questo paese. Poi chi farà il presidente del Consiglio, con la legge attuale, è una decisione che prenderà il presidente della Repubblica. Il Pd ha una squadra molto forte. E credo che non ci sia nessuno negli altri schieramenti che sia minimamente comparabile". "Mi auguro che la campagna elettorale, invece di essere un festival di paure e illusioni, sia seria in cui la gente può decidere chi dei tre blocchi in campo è più in grado di governare". Spero che l'Italia non giochi a "Rischiatutto con forze che non sono in grado di assicurare governabilità. Il centrosinistra ha dimostrato di saper governare".

"Immigrazione, no bloccarla ma governarla legalmente"
Sull'immigrazione "abbiamo dimostrato che si può passare da un modello criminale ad uno legale. Perché deve essere chiaro che noi l'immigrazione non la chiuderemo nei prossimi anni. A proposito di festival delle illusioni, che facciamo? Costruiamo un muro di 8mila chilometri intorno all'Italia? A parte che non si può fare, sarebbe anche sbagliato. Occorre trasformare un business criminale in uno gestito bene perché l'immigrazione fa bene alla nostra economia", ha affermato Gentiloni.

Caso Regeni, continuare a cercare la verità
"Continueremo a cercare la verità" sulla morte di Giulio Regeni e "lo faremo nei confronti del governo egiziano e di qualche paese europeo" che non ha collaborato pienamente in questa vicenda, ha quindi assicurato il premier.

Abolire canone? Meglio esenzione per alcune fasce sociali 
"Se riusciamo a far pagare di meno i cittadini, può essere una cosa positiva. Io semmai concentrerei questo pagare di meno su alcune fasce sociali. L'esenzione del canone in Italia è molto limitata. Se non sbaglio sono 150mila-200mila famiglie. Secondo me si potrebbe allargare. Esentare più famiglie sarebbe molto importante". Così poi il premier, a proposito della proposta di abolizione del canone. E poi: "Un grande Paese europeo ha un grande servizio pubblico e noi ce l'abbiamo. Non sarà la Bbc, come diceva Arbore, ma dopo la Bbc, la Rai è la tv pubblica più importante del mondo. Mi piacerebbe si sapesse anche in Italia. La Rai è un pezzo dell'Italia per gli italiani nel mondo, teniamocela stretta". "Ma te la devi guadagnare in un mondo con mille canali, farsi riconoscere richiede Bolle e Angela, sennò ti confondono. Bisogna difendere la Rai ma che abbia una sua specificità".
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