POLITICA
La polemica
"Per trovare lavoro meglio giocare a calcetto che mandare il CV". Ed è bufera sul ministro Poletti
Dopo i 'bamboccioni' dell'ex ministro del tesoro, Tommaso Padoa Schioppa, e i 'choosy' di Elsa Fornero, si conferma difficile il rapporto fra i giovani e il mondo della politica. Poletti prova a fare una parziale marcia indietro, spiegando in tarda serata di "non aver sminuito il valore del curriculum, ma di aver sottolineato l'importanza di un rapporto di fiducia
Dopo essere finito nella bufera per le parole sui ragazzi che emigrano cercando lavoro all'estero ("Alcuni e' meglio non averli tra i piedi"), oggi e' la volta di una frase rivolta agli studenti di un istituto tecnico professionale di Bologna a scatenare le critiche del mondo politico. Per trovare lavoro "il rapporto di fiducia e' un tema sempre piu' essenziale" e in questo ambito si creano piu' opportunita' "a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula", ha dichiarato il titolare del lavoro.
M5S: "Parole da cartellino rosso"
Immediate le reazioni alle parole del ministro, con i cinque stelle fra i primi ad attaccare. Per Alessandro Di Battista "Poletti dice che per trovare lavoro conviene piu' il calcetto del Cv. Anche Buzzi - si chiede provocatoriamente - giocava?". Il movimento giudica le parole "da cartellino rosso", "un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati", rincarano gli M5S, che approfittano del paragone calcistico per proporre "di cambiare finalmente la squadra di governo.
Scotto: "Come ministro Poletti non è Maradona"
Dura la posizione anche di Mdp, con Arturo Scotto che resta sulla linea delle metafore calcistiche: "Caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perche' tu da ministro - scrive su twitter il deputato - non hai dimostrato di essere Maradona".
Caro #Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da Ministro non hai dimostrato di essere #Maradona.
— Arturo Scotto (@Arturo_Scotto) 27 marzo 2017
Non mancano le critiche nemmeno fra le file del pd: "Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. se il ministro voleva fare dell'ironia, l'hanno capita veramente in pochi", afferma Antonio Misiani, parlamentare dem sostenitore di Orlando.
Poletti: "Ho parlato di fiducia sono stato strumentalizzato"
Poletti prova a fare una parziale marcia indietro, spiegando in tarda serata di "non aver sminuito il valore del curriculum, ma di aver sottolineato l'importanza di un rapporto di fiducia che puo' nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. e quindi dell'utilita' delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola". L'incontro a Bologna con gli studenti era infatti focalizzato proprio sull'alternanza scuola-lavoro: "I ragazzi hanno compreso e condiviso il significato delle mie frasi", ha puntualizzato ancora poletti, definendo "strumentalizzazioni" i commenti politici che si sono susseguiti.
Le parole e le polemiche
E' certo che dopo i 'bamboccioni' dell'ex ministro del tesoro, Tommaso Padoa Schioppa, e i 'choosy' di Elsa Fornero, si conferma difficile il rapporto fra i giovani e il mondo della politica. Lo stesso Poletti, parlando agli universitari, aveva gia' detto che "prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, e' meglio prendere 97 a 21". Mentre il vice della stessa fornero, Michel Martone, era stato ancora piu' duro: "Bisogna dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei laureato sei uno sfigato".