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POLITICA

Approvata la legge

La responsabilità civile dei giudici è legge. Sabelli, Anm: rivoluzione contro la giustizia

Il ministro Orlando ha affermato: "Sarà mia cura monitorare gli effetti della riforma, che deve accompagnarne molte altre a cominciare dagli strumenti di contrasto alla corruzione". Orlando ha anche auspicato "un confronto con toni più contenuti"

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"Il ministro Orlando ha detto che questa riforma è una rivoluzione, un passaggio storico; invece è una rivoluzione contro la giustizia, contro l'indipendenza dei magistrati". Il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, ha commentato così il via libera definitivo della Camera sulla nuova legge in materia di responsabilità civile delle toghe.

"Non scioperiamo ma non siamo d'accordo"
"Questa riforma è pessima soprattutto per il segnale che lancia al Paese, un segnale di indifferenza per la legalità. Il problema non è nella condanna del magistrato, il problema sta nel rischio stesso di presentare un'azione civile. Abbiamo deciso di non scioperare per il momento ma questo non vuol dire che questa legge ci piaccia".

La norma
Una norma, ha ricordato Sabelli, che contiene "profili di illegittimità costituzionale" e che "al di là dei gravi effetti che avrà, è un segnale negativo per il presidio della legalità". "Ad aggravare la situazione è il fatto che l'approvazione avvenga "in un momento in cui si avverte il bisogno di un forte controllo di legalità".  

Anm: è legge contro giudici 
"Di fronte a una corruzione dilagante, la politica che non riesce a varare una riforma dei reati di corruzione e della prescrizione, approva invece una legge contro i magistrati". Per questo il leader dell'Anm ha sostenuto che "il significato delle legge è persino peggiore degli effetti che essa avrà". Effetti che saranno negativi per i cittadini: "Un cittadino che faccia causa a una multinazionale si troverà solo contro una parte molto più forte, a cui viene regalato uno strumento per alterare le regole del giudizio". Il nodo è la cancellazione del filtro di ammissibilità sui ricorsi, che sinora ha consentito di "evitare azioni infondate e strumentali". E "il pericolo è l'inversione di ruolo: chi è chiamato a giudicare diventerà il soggetto sottoposto a giudizio da parte di chi dovrebbe essere giudicato".

La replica del ministro
Il ministro Orlando ha affermato: "Sarà mia cura monitorare gli effetti della riforma, che deve accompagnarne molte altre a cominciare dagli strumenti di contrasto alla corruzione". Orlando ha anche auspicato "un confronto con toni più contenuti".
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