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ITALIA

Terrorismo

Cooperante ucciso, Minniti al Copasir: "Gli Usa non hanno il corpo di Lo Porto, nessun esame Dna"

Lo ha riferito al Copasir il sottosegretario ai servizi di informazione e sicurezza Marco Minniti. Nel corso dell'audizione a palazzo San Macuto, Minniti avrebbe precisato che di fatto non c'è stata ancora l'identificazione diretta del cooperante italiano

Giovanni Lo Porto
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Il corpo di Giovanni Lo Porto, il cooperante siciliano ucciso in un raid americano lo scorso gennaio, non è stato rinvenuto dalle forze Usa in Pakistan. E nemmeno alcuni dei suoi resti. Per questa ragione, al momento, non è possibile eseguire l'esame del Dna. Lo ha riferito al Copasir il sottosegretario ai servizi di informazione e sicurezza Marco Minniti. Nel corso dell'audizione a palazzo San Macuto, Minniti avrebbe precisato che di fatto non c'è stata ancora l'identificazione diretta del cooperante italiano.

Le forze Usa - ha spiegato - hanno ricostruito quanto accaduto nell'attacco del drone al compound in Pakistan, arrivando all'individuazione di Lo Porto "con ragionevoli certezze", sulla base degli elementi frutto della ricostruzione stessa.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che è andato a trovare i familiari di Giovanni Lo Porto, prima dell'audizione di Minniti, aveva ribadito la necessità di istituire una commissione di inchiesta sulla vicenda e preannunciato una lettera al premier Renzi per chiedere il rientro della salma del giovane cooperante. I familiari, nel lungo colloquio col Leoluca Orlando, hanno manifestato la grande sofferenza per il fatto di non poter neanche dare un sepoltura al loro caro. Orlando ha anche annunciato una lettera ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.
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