POLITICA
Nel Pd scontro sulla rappresentanza femminile
Governo Draghi, le fibrillazioni dei partiti: M5s rischio spaccatura su voto di fiducia
Il governo Draghi traccia la linea e predispone l'agenda: "Mettere in sicurezza l'Italia e aiutarla a ripartire" è il messaggio del premier ai neoministri. Ma non mancano le tensioni. La pentastellata Lezzi: "Questo governo per noi è un suicidio"
M5s, Lezzi insiste: "Nuovo voto su Rousseau o dirò no alla fiducia"
La senatrice M5s Barbara Lezzi insiste per un nuovo voto su Rousseau sulla fiducia al governo Draghi e avverte che se non ci fosse è pronta a dire no all'esecutivo. "Il quesito parlava del superministero. Gli iscritti hanno votato su altro, quindi la consultazione va ripetuta. Lo Statuto lo consente, entro cinque giorni dalla precedente votazione", dice Lezzi, che in un'intervista al 'Fatto quotidiano' ipotizza: "Possiamo sempre optare per l'astensione, e i ministri possono fare un passo di lato. Il governo partirebbe e noi lo valuteremmo su ogni provvedimento, potendo incidere. In questo esecutivo siamo minoranza, non abbiamo peso", sostiene Lezzi, che non fa previsioni su quanti no alla fiducia potrebbero venire dai banchi M5s del Senato: "Non faccio numeri e nomi, parlo per me. Se non si rivotasse non mi sentirei vincolata, dato che il quesito era erroneo". Quanto alla scissione, "non esiste. Io sono e mi sento del Movimento. Ma questo governo per noi è un suicidio", afferma Lezzi.
Zaia: "Lega è una sola, ministri faranno ottimo lavoro"
Per Luca Zaia "la Lega è una sola e il segretario del partito è Matteo Salvini, che con l'ingresso al governo ha dimostrato grande senso di responsabilità prendendosi in carico le sorti del Paese". Così il governatore del Veneto risponde, intervistato da Repubblica, al giornalista che sottolinea come Draghi sembra aver premiato 'l'altra Lega',non esattamente quella di Salvini. "I tre ministri sono della Lega senza alcuna variante sul tema. Tre figure di spicco di assoluta personalità, che hanno avuto esperienza di governo e di sicuro faranno un ottimo lavoro". A suo avviso "non c'erano alternative" al governo Draghi: "Un governo che esce dalle urne è un'altra roba, ma siamo di fronte a un'operazione che ricorda molto il 'National unity government'di Winston Churchill" e "abbiamo piazzato il migliore". Poi aggiunge: "Ci serviva un chirurgo bravo per fare il trapianto di cuore, abbiamo piazzato il migliore in sala operatoria. Mario Draghi è la persona più indicata, per standing internazionale, per curriculum e poi perché in un momento come questo, non passando per le urne, non penso ci sia di meglio. Se fallisse, non ci sarebbero più alibi: con lui passa l'ultimo treno".
Nel Pd è scontro sulla rappresentanza femminile
"Le donne dem non ne escono benissimo. Siamo di fronte alla prima volta in cui nella delegazione di governo del Pd non c'è una rappresentanza femminile. Non è ammissibile". Così in un'intervista al 'Messaggero' Debora Serracchiani del Pd. "Credo ci siano più profili della questione, più angolature. Intanto sicuramente c'è un tema legato a come oggi il Pd si pone all'esterno e cioè attraverso una suddivisione marcata tra correnti. Dall'altra però - sottolinea - c'è anche una debolezza delle donne del partito che non hanno avuto volontà o modo di occupare uno loro spazio per costruire una leadership. Il fatto è che quando bisogna decidere i posti di potere sulla base delle competenze e delle conoscenze, le donne non giocano quella partita. È senza dubbio un tema che va affrontato subito". Poi sulla segreteria: "Io credo che il segretario abbia fatto tutti i passaggi obbligati. Anche perché ci siamo incontrate qualche giorno prima con la presidente Cuppi, la vicepresidente Ascani e la portavoce D'Elia e Zingaretti proprio per manifestare la necessità che ci fosse un'adeguata rappresentanza femminile. Anche per la natura del Recovery Fund e per come il Pd lo ha inteso, legando al filo delle politiche di genere gli investimenti nei vari settori, come istruzione, lavoro e sanità. E devo dire che il segretario, nella nostra ultima direzione ha dato proprio questo indirizzo. Ma questo governo è nato in modo particolare e, quando si è formato, le scelte del presidente incaricato sono state diverse". Quindi sulle responbilità dell'errore dice: "Io credo che abbia prevalso la logica che fosse meglio garantire la stabilità interna del Pd rispetto alla questione di genere, alle competenze o al lavoro fatto fin qui. Le donne sono state sacrificate - evidenzia - in nome delle correnti".
Zingaretti potrebbe indicare tutte donne come sottosegretario
Nicola Zingaretti indicherà solo donne per i posti di sottosegretario nel governo Draghi. E' la contromossa del leader Pd- spiega Repubblica- dopo che i capicorrente Dem si sono assicurati le postazioni di ministri nell'esecutivo. L'ipotesi di indicare solo sottosegretari donne sara' tuttavia condizionata al grado di libertà che il premier lascerà ai partiti nella composizione della squadra di governo.
Renzi: "Pd puzzle di correnti, superato a destra sulle donne"
Per Matteo Renzi "la conclusione della crisi di Governo ci aiuta nel cogliere il disagio del gruppo dirigente della sinistra davanti alle sfide della contemporaneità". E' quanto scrive il leader di Iv in una lettera alla Stampa. A suo avviso oggi "il Pd appare più come un puzzle di correnti che non come una vera e propria casa del riformismo" e, tra le altre cose, "non riesce a proferire una parola credibile sul tema femminile". La sinistra riformista,avverte Renzi, non può "diventare la sesta stella di un movimento grillino che mi appare in caduta libera". E s ottolinea anche di essere rimasto colpito da "come il nuovo PD non riesca a profferire una parola credibile sul tema femminile. E che sia l'unico partito - insieme a Leu -che non abbia offerto al Premier incaricato il nome di una donna, facendosi superare non solo da Italia Viva", ma "anche dalla Lega, da Forza Italia e, in extremis, persino dai Cinque Stelle"
Berlusconi: "Draghi ha fatto bene a scegliere in autonomia"
Silvio Berlusconi è soddisfatto per l'arrivo di "un governo di alto profilo che unisce il Paese in un momento di emergenza". L'esecutivo "è stato costruito dal presidente Draghi che ha ritenuto di indicare ministri a lui graditi al di là delle indicazioni dei partiti. Del resto, è quello che io stesso gli avevo suggerito. Draghi ha fatto scelte equilibrate". Lo dice lo stesso Berlusconi in un'intervista al Corriere della Sera. Quanto alla componente forzista, Berlusconi afferma di aver "condiviso le scelte operate dal presidente del Consiglio sulla base delle nostre indicazioni. Sono sicuro della qualità dei ministri di FI" e "due su tre - rimarca - sono donne". Riguardo le stilettate del M5S nei suoi confronti, il leader di Fi commenta: "Pulsioni infantili e immature che non meritano attenzione". Quanto al programma di governo, teme che"fronteggiare le emergenze economiche e sanitarie sia tutt'altro che un programma di breve periodo". Poi promette: "Sarò il più convinto sostenitore del governo Draghi se, come credo,rappresenterà davvero un cambio di passo".
Meloni: "Da Draghi ci aspettavamo più coraggio. Nel suo governo il Pd fa la parte del leone"
"Sono ancora più convinta, dopo aver visto la formazione del governo, della scelta di Fratelli d’Italia". Lo ha detto Giorgia Meloni, ospite a Tg2 Post su Raidue."Io credo che sia un governo di compromesso. È privo del coraggio che ci saremmo aspettati da una personalità come Mario Draghi. Soprattutto è privo del coraggio di rompere con il governo precedente, di segnare una discontinuità. Ci sono molti ministri dell’esecutivo Conte. E non mi pare che si potessero definire i migliori. Mi pare invece che il governo sia molto spostato a sinistra". Questo, "perché il Pd fa la parte del leone, sia per quanto riguarda i politici sia per quanto riguarda i tecnici. L’idea di affidare il ministero del Lavoro a un esponente della sinistra del Pd, mi sembra una scelta che non possa passare inosservata».Giorgia Meloni: «Proporrò a FdI il voto contrario".