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POLITICA

Sondaggio

Governo, piace il decisionismo del premier. Ma un terzo degli elettori non conosce i ministri

Rilevazioni Ipsos. Attenzione focalizzata sul premier, giudizi negativi per Alfano e Lupi

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Per due terzi del Paese il governo attuale e i suoi giovani ministri "rappresentano una rottura positiva con il passato". E' quanto emerge dal sondaggio Ipsos condotto da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, teso a giudicare l'azione dell'esecutivo.  

La convinzione e il desiderio di rinnovamento unisce gli elettori della maggioranza e dell'opposizione e anche di tutti i ceti sociali, con solo il 30% tra "ceti dirigenti e quelli impiegatizi, i quali ritengono che il presidente del Consiglio Matteo Renzi disponga di una squadra debole, poco esperta, che rischia di concludere poco" scrive Pagnoncelli. Tra tutti gli esponenti del governo è ovviamente il premier ad attirare l'attenzione con il suo stile definito da molti "un uomo solo al comando, apprezzato dal 56% degli italiani per le sue scelte forti e rapide". Percentuali alte che Renzi raccoglie soprattutto fra gli elettori del Partito democratico mentre i sostenitori di Forza Italia e Movimento 5 Stelle - circa il 33% del campione considerato - sono di parere opposto: "fare troppo da solo rende più difficile per Renzi portare avanti le cose". 

Il dato dell'appartenenza politica sembra confermarsi quando l'analisi si sposta dal presidente del Consiglio ai singoli ministri. L'opinione pubblica, eccezion fatta per il ministro Padoan che si divide equamente opinioni positive e negative, dà prevalemente giudizi negativi al titolare dell'Interno Angelino Alfano (66%) e a quello dei Trasposrti Maurizio Lupi (55%). Basso inoltre anche il livello di conoscenza dei singoli ministri: "quasi un italiano su due non conosce o non si esprime sui ministri Poletti e Orlando, nonostante di lavoro e di giustizia si discuta abbondantemente sui media. Persino due ministri come Padoan e Boschi, di cui si parla molto per l’attività del loro dicastero (e non solo), risultano sconosciuti a un terzo degli elettori".
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