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POLITICA

Le tensioni nella maggioranza

Palazzo Chigi: se Italia viva esce non rientra. Renzi: domani decidiamo cosa fare

Consiglio dei Ministri sul Recovery Plan. Renzi a Cartabianca: al Governo chiediamo parte del Mes nel testo del Recovery, se no ci asteniamo. Fonti di Palazzo Chigi: "Se Renzi si sfila per Conte impossibile governo con Iv". Zingaretti: "Provocare la crisi di Governo è un grave errore politico"

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Consiglio dei Ministri sul Recovery Plan: voto e poi resa dei conti? Questa la domanda che riecheggia nella maggioranza di governo, dove le tensioni con Italia Viva continuano a far discutere. 

Renzi: domani decidiamo cosa fare
Sul Recovery Fund le ministre di Iv "stanno discutendo adesso e chiederanno di inserirci una parte di Mes". Così Matteo Renzi, leader di Iv, ospite di 'Carta Bianca' su Rai3. "Se verrà detto di no, ci asterremo", ha aggiunto.

"Nelle ultime settimane Conte non mi rispondeva alle lettere, pensavo che stesse preparando le risposte, invece stava cercando i Responsabili. Io penso che domani Conte annuncerà di avere altri parlamentari. Noi aspettiamo finisca il Cdm, domani mattina decideremo e nel pomeriggio lo comunicheremo", ha detto il leader di Italia Viva. 

"Il Presidente del Consiglio ha scelto legittimamente di non parlare con noi e di andare in Parlamento perché è convinto di avere il voto dei Responsabili". "Conte lo ha detto stamattina e stasera lo ha confermato Bettini: hanno trovato i numeri per il nuovo governo. Si parla da Conte-Salvini a Conte-Zingaretti, a Conte-Mastella. Ma io non sono disponibile a essere complice del più grande sperpero della storia della Repubblica".

Anche in caso di crisi Iv "voterà l'informativa del ministro Speranza domani alla Camera. A Speranza ho poi chiesto di fare in fretta i ristori, che voteremo, così come voteremo il nuovo scostamento di bilancio".

Palazzo Chigi chiude la porta a Iv: se esce non rientra
Già in mattinata da Palazzo Chigi trapela il primo messaggio netto: "Se il leader di Iv Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Italia viva". Dunque, niente Conte ter con i renziani. Sulla stessa linea il Movimento 5 stelle.

Conte: "Dobbiamo correre"
"È stata inviata a tutti i ministri, come da impegni assunti nel corso dell’ultimo incontro, la nuova bozza del Recovery Plan, rielaborata all’esito del confronto con le forze di maggioranza sulla base delle varie osservazioni critiche da queste formulate", si legge in una nota della presidenza del Consiglio. "Dobbiamo correre" dice il premier Giuseppe Conte riferendosi all'approvazione. Quanto alla crisi di governo, "lavoriamo per costruire, il momento è così difficile che dobbiamo mettercela tutta per offrire risposte ai cittadini. Sta arrivando una impennata dei contagi, dopo Gran Bretagna, Irlanda e Germania, sta arrivando anche da noi e non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici", sottolinea. 

Bettini, responsabili possono palesarsi al momento giusto
Bettini: "Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l'Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi". Lo ha detto Goffredo Bettini del Pd, nella trasmissione di Rete 4 stasera Italia, rispondendo a Barbara Palombelli che chiedeva, qualora Italia Viva ritirasse la sua delegazione, se esistesse la possibilità di un sostegno di Forza Italia per dare continuità all'opera di questo governo.

Orlando: escludo appoggio a governo di unità nazionale
"Se dipendesse dal Partito Democratico, quella di stasera non sarebbe l'ultima del governo Conte. E se palazzo Chigi e il M5S dicono 'mai più con Renzi se Iv fa cadere il governo', io dico che in politica non si può mai dire mai, tante volte abbiamo visto partiti dire che non avrebbero fatto alleanze politiche che poi hanno fatto. Ma adesso serve ricucire piuttosto che acuire le distanze. Ma la responsabilità è di chi produce la crisi. Io auspico che si ritorni a dove si è determinato il corto circuito. Certo, se ti alzi dal tavolo, le risposte non arrivano. Se ci rimani, arrivano. Ma sono frutto del confronto, non dello spirito santo". Così Andrea Orlando (PD), ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.

"O Conte o il voto? Noi pensiamo che Conte sia il punto di equilibrio più avanzato di questa coalizione così composita, tutte le altre soluzioni non tengono. Escludo totalmente il nostro appoggio a un governo di unità nazionale". 

Bellanova: testo del recovery non ancora soddisfacente
Il testo del recovery plan "ancora non è soddisfacente" e "pensiamo che ci sia ancora da migliorare". Lo ha detto la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, intervistata dal Tg2. "Stasera io ed Elena Bonetti andremo per responsabilità istituzionale al Cdm - ha detto - e continueremo a dare il nostro contributo per migliorare un progetto che ancora non è soddisfacente". "Un progetto di 209 miliardi - ha aggiunto - che grazie alle nostre battaglie è stato modificato e adesso tutti condividono le modifiche. Noi pensiamo che ci sia ancora da migliorare". 

In mattinata, a l'Aria che tira, la capo delegazione di Iv aveva detto che: "Bisogna prendere atto che una fase è chiusa e capire se si possa aprire un percorso di riscrittura di un programma. Si era iniziato a farlo, per iniziativa di Renzi, Zingaretti, Crimi e Speranza, che avevano incontrato Conte a novembre". "Chi sta tenendo in ostaggio il Paese non sta di certo in Iv. Andare avanti con le minacce, non aiuta nessuno" dice Bellanova. "Non abbiamo detto "Conte o niente", è Conte che sta tenendo in ostaggio la sua maggioranza", aggiunge.

Di Maio: "In Cdm penso voto di tutte forze di governo, noi leali al premier"
"Il progetto iniziale del Recovery non faceva impazzire. Ne abbiamo discusso. Abbiamo parlato con le parti sociali, lo abbiamo messo a posto e adesso siamo arrivati ad un punto di caduta che mi pare sia apprezzato da tutte le forze di governo": così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato ad Agorà su Rai 3. "Credo che stasera in Cdm tutte le forze politiche dovrebbero votare il Recovery", poi "spero che in Parlamento arrivi un contributo importante dalle opposizioni". Poi il ministro ha difeso l'operato del premier: "Giuseppe Conte ha rappresentato il collante e il perno di questa maggioranza. Sono ingiusti gli attacchi che sta ricevendo. Ha ottenuto i 209 miliardi del Recovery Fund e adesso che si vogliono spendere lo si vuole fare fuori. Questo è un tipico modo di concepire la politica in cui non esistono meriti e lealtà. Noi saremo leali al presidente del Consiglio".

Zingaretti: "Provocare la crisi di governo è un grave errore politico"
"Il Pd continua a chiedere un rilancio di governo ma una cosa è chiedere di rafforzarlo un'altra è farlo cadere. Il Pd ha promosso il rilancio ma rilancio non è mandare a casa il governo o provocare una crisi che il 99% italiani non capisce. E' un grave errore politico e io lancio un appello al buon senso. Si è aperta con l'elezione di Biden una nuova fase di multilateralismo e in Italia si paventa addirittura che alleati di Trump tornino al potere?". Così Nicola Zingaretti a Start su Skytg24. "Conte ha tutte le caratteristiche per guidare l'alleanza di governo anche con un patto di fine legislatura: ho fiducia che continuerà a farlo" ha proseguito il  segretario del Pd che ha smentito ogni possibilità di un ruolo nel governo. "Io sono presidente di una Regione, ho dato tutto me stesso in questi mesi per difendere la mia Regione. Credo che essendo incompatibili le due dimensioni penso di poter svolgere un ruolo con quello che faccio".

Meloni replica a Zingaretti: volete evitare che la destra vinca le elezioni
"Un'altra chiara ammissione sugli unici motivi che vi spingono a mantenere in vita questo governo: rimanere saldi sulla poltrona ed evitare che la destra vinca le elezioni. E voi sareste i democratici?" È quanto scrive su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, rispondendo a un tweet del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che aveva scritto: "I governi non si rilanciano mandandoli a casa con una crisi che nessuno capirebbe. Sarebbe un errore politico. C'è il rischio che in Italia gli alleati di Trump tornino al potere".


 
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