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ITALIA

Italia blindata nel giorno dell'obbligo

Il giorno del Green Pass obbligatorio: le proteste non bloccano l'Italia

Senza la certificazione vaccinale i lavoratori non possono entrare in ufficio, in fabbrica o svolgere la propria attività, e sono considerati assenti ingiustificati. Presidi davanti le aziende. A Torino fermato ai tornelli un magistrato senza Green pass

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Da oggi si lavora solo potendo esibire il green pass. Senza la certificazione verde, quindi, i lavoratori non possono entrare in ufficio, in fabbrica o svolgere la propria attività, e vengono considerati assenti ingiustificati e privati dello stipendio, ma senza alcuna sospensione. 

Intanto, alla vigilia dell'entrata in vigore dell'obbligo mai così tanti green pass scaricati da tre mesi: sono stati 860.094, secondo il portale del Governo. Il giorno prima, mercoledì 13 ottobre, erano stati circa 560 mila. Aumentano i green pass scaricati dopo la vaccinazione, 223.165 (il giorno prima erano 188.924) ma soprattutto quelli post-tampone, ben 632.802, contro i 360.415 di mercoledi'. 

Da Aosta a Cagliari, da Torino a Messina, presidi, cortei e mobilitazioni nelle piazze, ma non si registrano particolari disordini.

Nel giorno di entrata dell'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro "non ci sono problemi, la giornata non è caratterizzata da tensioni e contrapposizioni a parte qualche singola realtà lavorativa", ha detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a Rai News 24. Secondo il leader sindacale, "bisogna evitare la radicalizzazione del conflitto e accompagnare questa fase con il massimo di responsabilità"; "il sindacato - ha spiegato - ha sempre considerato il green pass uno strumento utile per introdurre regole uniformi e il mondo del lavoro ha dato una risposta straordinariamente positiva alla campagna di vaccinazione", visto che il vaccino è "l'unica arma che abbiamo per sconfiggere il Covid".

Trieste, migliaia al varco 4, ma il porto funziona
L'attività del porto di Trieste prosegue quasi con regolarità, anche se con qualche rallentamento, secondo le autorità portuali. Tutti i varchi dello scalo, tranne il numero 4 dove si sta svolgendo la manifestazione, sono regolarmente aperti consentendo il transito sia di vetture che camion. Anche il servizio interno di treni sta proseguendo regolarmente.

Davanti al Varco 4 del Porto di Trieste, luogo di ritrovo della manifestazione annunciata dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, si sono radunate oltre 5000 persone. Non solo portuali, molti riconoscibili dai giubbotti gialli, ma anche tanti che non operano nello scalo. 

Sindacati Trieste: stop sciopero, tornare al lavoro
"Crediamo che debba riprendere quanto prima la piena operatività del porto". Lo scrivono in una nota le segreterie territoriali di Trieste di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Mare a proposito della giornata di sciopero di oggi nello scalo di Trieste. Alla base di questa affermazione la convinzione che dopo aver ottenuto la gratuità dei tamponi per i lavoratori del porto che ne hanno la necessità, "pensiamo che ogni ulteriore fermo non venga più compreso dalla maggioranza dei lavoratori"."Cercheremo nel contempo - sottolineano - di ottenere analoga misura in tutti i settori lavorativi".

Puzzer: "No ai tamponi gratuiti. La protesta va avanti"
Stefano Puzzer, il leader del sindacato autonomo che ha organizzato la manifestazione no green pass al porto di Trieste ha detto che "la protesta proseguirà fino a quando il green pass non verrà eliminato, sempre dando la possibilità ai lavoratori che vogliono entrare di farlo". "Il vaccino non può essere la discriminante per avere il posto di lavoro", ha detto ancora Puzzer che ha rifiutato i "tamponi gratuiti": "Andremo avanti fino a quando l'obbligo del green pass per i lavoratori non sarà cancellato".

Il porto di Trieste funziona
"Il Porto di Trieste è in funzione. Lo è in questo momento e spero che lo sia anche nei prossimi giorni", rassicura invece il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni. "Ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l'economia di un Paese, dato che danneggiare l'attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell'indotto".

Insieme ai portuali di Trieste ci sono anche operai che arrivano dal nord Italia, alcuni dal Veneto, Padova, dal Friuli, anche da Milano, spiegano gli organizzatori del presidio, secondo cui ci sono anche persone vaccinate che però protestano contro il green pass. Il no al blocco era già stato deciso ieri sera. 

Nei giorni scorsi il sindacato autonomo aveva respinto la mediazione proposta dal governo di tamponi gratis pagati dalle aziende per chi non ha il certificato verde. Quello di Trieste è il settimo porto in Europa per movimentazione totale di merci e il primo in Italia con 62 milioni di tonnellate. Secondo il Clpt, sindacato di base che rappresenta un terzo dei 950 addetti dello scalo, su 950 lavoratori circa il 40 per cento non ha il Green Pass. La Commissione di Garanzia degli scioperi ha giudicato "illegittimo" lo sciopero e, in quanto tale, il prefetto Valerio Valerio ha detto che configura un reato a carico di chi partecipa. 

Genova, bloccati varco Etiopia, Albertazzi
Dopo attimi di tensione tra manifestanti e polizia I circa cento No green pass rimasti hanno tolto il blocco stradale in Lungomare Canepa, a Genova, davanti al varco portuale Etiopia. Resta comunque il presidio.   Secondo quanto appreso la Digos ha identificato alcune persone che potrebbero essere denunciate per blocco stradale.

I manifestanti hanno bloccato anche il varco Albertazzi, che interessa pure l'accesso ai traghetti. Resta anche il presidio al Psa di Pra', dove però il varco rimane operativo. Bloccata per qualche ora anche la rampa d'accesso della Sopraelevata, la principale arteria di Genova che porta dal ponente cittadino al centro. 

Continua comunque il presidio davanti alla Prefettura in attesa di un incontro tra una delegazione di manifestanti e il prefetto

La protesta dei lavoratori portuali ha l'appoggio dell'Usb che, tuttavia, per ragioni sindacali, non ha potuto proclamare lo sciopero per oggi, rimandandolo al 25 e 26 ottobre. Per prendere inequivocabilmente distanza dai fatti di Roma, davanti al varco Etiopia è stato srotolato lo striscione: "No green pass, no fascisti".

Venezia, giornata normale
I lavoratori dello scalo marittimo lagunare si sono tutti presentati al lavoro. "E' una giornata normale - conferma all'ANSA Mauro Piazza, presidente della Nuova compagnia dei lavoratori portuali di Venezia - da noi non ci sono scioperi né blocchi ai varchi di ingresso". Dei 180 lavoratori che operano nello scalo marittimo (120 dipendenti, 30 portuali di Chioggia e 30 esterni) tutti, con una sola eccezione, sono regolarmente in servizio. 

Situazione sotto controllo anche alla Fincantieri di Marghera. All'appello di inizio turno delle 6 e delle 8 sono stati pochissimi i lavoratori che non si sono presentati perchè privi della carta verde. Qualche problema tra i lavoratori stranieri, soprattutto bengalesi, senza green pass o con documenti di vaccinazione non riconosciuti dall'Italia. 

È invece in corso dalle prime ore di stamani uno sciopero allo stabilimento della San Benedetto di Scorzè (Venezia). Alle 8 erano oltre un centinaio i lavoratori in presidio fuori dai cancelli di viale Kennedy. Il sindacato di base Usb prevede che nell'arco della giornata potrebbero essere quasi 200 i lavoratori che si asterranno dal lavoro, un 20% del totale, considerando che lo stabilimento conta circa un migliaio di dipendenti. La protesta, fa sapere un portavoce del sindacato di base, proseguirà a oltranza fino a venerdì prossimo. 

"Trieste chiama, Ancona risponde"
E' la scritta apparsa su uno degli striscioni appesi dai manifestanti no Green Pass alla recinzione che separa la  SS16 dalla linea ferroviaria, nel punto in cui è stato formato un blocco. Una manifestazione dei lavoratori dei cantieri sul Green pass unitamente a un tir in transito che si è fermato, ha di fatto bloccato l'accesso nord alla zona portuale di Ancona.



In tarda mattinata se ne sono andati dal gruppo i lavoratori portuali e sono rimasti i no vax e no green pass che hanno tentato di dialogare con le forze dell'ordine, cercando di convincerli della bontà delle loro idee. Un manifestante che stava filmando gli agenti è stato identificato e accompagnato in Questura. E' stata riaperta via Mattei, una delle strade di collegamento con il porto utilizzata dai mezzi pesanti.

Napoli, nessun disagio
Non si segnalano, al momento, problemi relativi all'introduzione dell'obbligo di Green pass al porto di Napoli. Situazione sotto controllo in uno scalo dove, come confermano le sigle di categoria, "la grande maggioranza dei lavoratori è vaccinata". Al momento nessun disagio e nessuna protesta.

Gioia Tauro, solo problemi organizzativi
Nessun blocco o problema particolare al porto di Gioia Tauro, il più grande scalo di import ed export italiano. Tra il primo turno, scattato all'una e terminato alle 7 di stamane, e il secondo iniziato alle 7 e che si concluderà alle 13, si contano una sessantina di lavoratori su 280 totali che non si sono presentati perché sprovvisti del certificato verde. Alcune decine di persone hanno inscenato una manifestazione di protesta pacifica davanti ai cancelli del porto.

Messina, l'80% è vaccinato
Al porto di Messina non si registrano forti criticità sul fronte della protesta relativa contro il Green pass, la maggior parte dei lavoratori sono marittimi quasi tutti risultano vaccinati oppure hanno fatto regolarmente il tampone e sono quindi in possesso del documento verde che permette di recarsi al lavoro senza problemi. "Non abbiamo grossi disagi al porto di Messina perché l'80- 85 per cento dei lavoratori sono vaccinati e quindi non ci sono forti difficoltà", dice  Lillo D'Amico della Filt Cisl.

Piemonte: tante proteste, pochi disagi
La prima giornata di Green Pass in Piemonte sta scorrendo fra manifestazioni di protesta, soprattutto a Torino, e situazioni di disagio che, però, al momento non sembrano avere rallentato o compromesso attività e servizi. I timori per la tenuta del trasporto pubblico nel capoluogo regionale non si sono tramutati in realtà.

Alla stazione ferroviaria di Domodossola (Vco) un treno merci adibito al trasbordo di Tir proveniente dalla Svizzera è stato rimandato indietro: sei dei sedici autisti erano senza il documento. Il convoglio, così, non è giunto come previsto allo scalo di Novara Boschetto.

Al Palazzo di giustizia di Torino si è scoperta l'esistenza, unico caso in tutta la regione, di un giudice togato senza certificazione. Non si sono verificati assalti dell'ultima ora nelle farmacie, anche se oggi sono stati eseguiti quasi 60 mila tamponi rapidi. A Torino, Piazza Castello è stata monopolizzata per l'intera giornata dalle manifestazioni, alla presenza di parecchie centinaia di persone. 



Sciopero all'Electrolux di Susegana 
La rappresentanza sindacale interna dello stabilimento di Susegana (Treviso) di Electrolux ha risposto con uno sciopero stamane all'avvio dell'obbligatorietà del green pass per i lavoratori. La quota dei non vaccinati tra i 1.100 dipendenti diretti nell'impianto, è del 20%. L'adesione allo sciopero, nel primo turno, iniziato alle 5, riferisce la stessa Rsu, è stata tale da consentire l'attivazione di una sola linea di produzione sulle 4 totali. Fra i partecipanti alla protesta vi sarebbe una parte consistente dei 250 dipendenti con contratto a termine. 

Taranto
Situazione tranquilla all'ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d'Italia, tra le fabbriche più grandi d'Italia. Fino a ieri sera, hanno detto i delegati sindacali che stamattina erano davanti al siderurgico, i diretti ex Ilva senza Green Pass erano circa 1050 su 8200 di organico erano, mentre nell'indotto-appalto un migliaio ancora gli sprovvisti su una forza complessiva di circa 3500. Non si sono verificati grandi disagi alla portineria D, la più grande dello stabilimento siderurgico. Ma c'è anche da considerare che attualmente è in corso la cassa integrazione per un numero massimo di 3500 unità e che il venerdì è anche un giorno con meno personale al lavoro. I dipendenti ex Ilva che hanno comunicato nei giorni scorsi all'azienda il possesso del Green Pass e fatto caricare quest'ultimo sul badge aziendale di accesso, hanno superato i tornelli delle portinerie senza alcun problema.

Chi doveva mostrare la certificazione o la prova dell'avvenuto tampone era in fila. I delegati sindacali hanno chiesto già stamattina che quest'ultimo accesso sia migliorato e snellito per evitare che chi ha il tampone negativo, arrivi in ritardo sul proprio impianto o reparto a causa della fila e dei controlli. Altra richiesta fatta dei delegati all'azienda  è quella di prevedere un maggior numero di farmacie convenzionate con l'ex Ilva - che si è fatta carico dei costi - per l'esecuzione dei tamponi ai dipendenti diretti dell'acciaieria. Attualmente è convenzionata solo una farmacia del rione Tamburi di Taranto. 

Roma
Qualche decina di no pass questa mattina ha tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro di Roma, ma è stato fermato dalle forze dell'ordine. Il tentato blitz è avvenuto intorno alle 8: il gruppo di manifestanti, radunatosi spontaneamente e con cartelli scritti a mano, ha provato a invadere la carreggiata ma è stato bloccato e convogliato verso piazza di Porta Maggiore.

Si è conclusa sulle note dell'inno nazionale la manifestazione contro il Green pass al Circo Massimo, nel centro di Roma. I partecipanti, alla spicciolata, hanno lasciato l'area. Secondo fonti della Questura, sono stati circa 1500 i partecipanti alla manifestazione. 



Da Aosta a Firenze
Presidio no green pass in piazza Deffeyes, sotto il palazzo regionale ad Aosta: circa 120 persone, tra cui insegnanti ed educatori, sanitari, dipendenti pubblici e privati, compreso un gruppetto della Cogne Acciai speciali, studenti e universitari, si sono ritrovati intorno alle 9 per manifestare contro l'obbligo del green pass, introdotto oggi anche per i lavoratori. Al centro della piazza un cavalletto con un cartello che riporta l'articolo 1 della Costituzione, "l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro" firmato "da tutti coloro che sono morti perché così fosse". 

Cortei anche a Bologna dove i manifestanti si sono dati appuntamento in piazza Maggiore e Livorno dove i no vax al grido di "Libertà, libertà" scandito con l'accompagnamento di tamburi, hanno sfilato prima sotto la prefettura e poi, sempre, in corteo sotto il Comune dietro uno striscione a caratteri rossi che recita "Giù le mani dal lavoro! No Green pass". A Firenze alcune centinaia di persone, tra le quali anche molti studenti, hanno partecipato in piazza Santa Maria Novella, al presidio per manifestare contro l'obbligo del Green pass. 

"Solidali non con la Cgil, ma con i portuali". È lo slogan che campeggia sullo striscione davanti al quale si alternano gli oratori al presidio no green pass in corso all'Arco della Pace a Milano. Tra le circa 500 persone che si sono ritrovate qui per protestare contro l'introduzione dell'obbligo di certificato verde sui luoghi di lavoro, ci sono diversi lavoratori dei 272 dipendenti Atm che non hanno il pass. In piazza bandiere italiane, slogan da stadio e parole d'ordine contro "il pericoloso vaccino che ammazza la gente" e questa che "non è una pandemia, è un test di intelligenza".

In duemila si sono ritrovati nel centro di Cagliari per dire no alla certificazione verde, al grido di 'Libertà per noi',poi hanno raggiunto l'assessorato regionale della Sanità e la sede della Regione. Cartelli, striscioni e slogan contro il green pass, i virologi, il  governo Draghi: 'liberiamoci dalla dittatura psico sanitaria', 'Draghi reprime il popolo Art.50 bis, poniamo fine al regime!', 'Per il  lavoro, la solidarietà, la libertà e l'amore', tra le sigle organizzatrici della manifestazione c'erano Is pipius no si tocant,  Movimento Partite Iva, Movimento artigiani commercianti Medio  Campidano, con studenti medi, universitari, insegnanti e sanitari.

Sigonella, protesta sindacato aeronautica Siam
La protesta contro il Green pass fa registrare una data storica per Sigonella: il primo 'sit-in'dell'aeronautica davanti ai cancelli d'ingresso della base militare italiana contro "il certificato verde  pagamento". Il presidio, a cui hanno partecipato alcune decine di manifestanti, è stato promosso dal Sindacato aeronautica militare (Siam), e si è svolto negli orari previsti: dalle 7 alle 07.25. La protesta pacifica, ha spiegato Alfio Messina del Siam, riguarda "la libertà di entrare liberamente nel luogo di lavoro senza dover mettere mano al portafoglio e di poter usufruire di tamponi gratuiti, garantiti dallo Stato".
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