L'autorizzazione a procedere
Gregoretti: la Giunta decide sul voto, rinvio improbabile. Casellati: Io arbitro
Sarà la Giunta per il Regolamento di palazzo Madama a decidere, domani mattina, se il primo voto del Senato sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, sulla vicenda della nave Gregoretti, arriverà lunedì o solo dopo le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria.
Il braccio di ferro tra maggioranza e opposizioni va avanti per tutto il giorno. Di buon mattino, in aula, dopo lo stallo di ieri, sono Lega, FdI e FI a chiedere l'intervento della Giunta, forti dei numeri in loro favore dato il mancato riequilibrio dell'organo di garanzia dopo il cambio di maggioranza, dal Conte 1 al Conte 2: sei i rappresentanti del centrodestra, quattro quelli di Pd e M5S.
I giallorossi non ci stanno e chiamano in causa la presidente del Senato Elisabetta Casellati, chiedendo a lei di integrare l'organismo parlamentare con due nuovi componenti. La seconda carica dello Stato da giorni è sotto i riflettori. Diverse sono le accuse che arrivano dalla maggioranza rispetto a una sua presunta eccessiva vicinanza a Matteo Salvini. "Voglio fare una precisazione. Esiste la formazione cinque a cinque: io non rappresento il sesto membro dell'opposizione", mette in chiaro lei intervenendo dallo scranno più alto dell'assemblea. Poco dopo, però, i due sono insieme a palazzo Giustiniani per un convegno sull'antisemitismo. Poi alcune voci li danno faccia a faccia a pranzo, ma l'incontro viene immediatamente smentito sia dalla Lega che dall'ufficio stampa del Senato.Nel pomeriggio la richiesta della maggioranza viene accordata: domani anche Julia Unterberger (presidente del gruppo Autonomie) e Loredana De Petris (presidente del gruppo Misto) saranno chiamate a decidere se la Giunta delle Immunità dovrà adeguarsi allo stop dal 20 al 24 gennaio previsto per l'aula e le commissioni di palazzo Madama in vista delle Elezioni regionali.
Adesso maggioranza e minoranza si trovano in una condizione di parità: sei contro sei. Se si dovesse arrivare a un voto, in caso di pareggio, come da regolamento del Senato, saranno i voti contrari a prevalere. Così a questo punto molto dipenderà da come la minoranza (che ha chiesto l'intervento della Giunta per dirimere la questione) formulerà il quesito. "L'integrazione della Giunta per il regolamento è certamente un fatto positivo. Vedremo domani quale sarà il quesito che la minoranza sottoporrà ai senatori per confermare il voto di lunedì 20 sulla Gregoretti", commenta il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci. In ogni caso ormai appare difficile che si arrivi a un rinvio della Giunta delle elezioni.
Al netto di colpi di scena, quindi, il voto sul processo a Salvini ci sarà lunedì a partire dalle 17 a Sant'Ivo alla Sapienza. Stando ai numeri, il parere del presidente Maurizio Gasparri di respingere l'autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale di Catania verrà bocciato, fornendo - è questo il timore della maggioranza che con forza si sta battendo per il rinvio - nuovo materiale per la propaganda del leader del Carroccio in vista delle sfide decisive in Emilia Romagna e Calabria.
Lunedì il segretario leghista sarà ancora in campagna elettorale nella storica roccaforte rossa e da lì potrebbe commentare il verdetto dell'organo paragiurisdizionale, sferrando i suoi ultimi attacchi a Stefano Bonaccini. In realtà, sarà poi l'aula di palazzo Madama a doversi esprimere, mandando - se i numeri saranno confermati anche in assemblea - l'ex ministro dell'Interno a processo con l'accusa di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco sulle coste italiane dei 131 naufraghi, ospiti sulla nave militare.