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POLITICA

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Grillo: "Con Farage accordo per contare in Europa"

Dopo le accuse di brogli il leader del M5S indica i prossimi passi in Europa e attacca "il frastuono mediatico"

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Accordo tattico con Farage, incontri con altri partiti e le nomine europee. Saranno questi i prossimi passi del Movimento 5 Stelle in Europa, annunciati sul blog di Beppe Grillo.

L’accordo con Farage
La linea del M5S definita dal leader parte dell’alleanza con l’Ukip inglese, di cui vengono elencate somiglianze e differenze con i pentastellati: programma simile, soprattutto sull’energia, ma nell’Europarlamento ognuno potrà votare liberamente. Farage, spiega Grillo, è primo partito con il 31%in Gran Bretagna, dispone di 24 eurodeputati. Ha rifiutato qualunque accordo con Marine Le Pen e messo alla porta la Lega che faceva parte del suo gruppo. Ha chiesto l'espulsione di Borghezio per le sue dichiarazioni razziste sulla Kienge. E' il possibile prossimo primo ministro inglese.

In ballo ci sono le presidenze e le vicepresidenze delle 20 commissioni europee e rientrare in un gruppo consistente, di 60/70 eurodeputati, potrebbe garantire, si legge nel post, l’appartenenza al quarto gruppo per numero di parlamentari e contare qualcosa. L’ipotesi di accordo con Farage va avanti quindi e nei prossimi giorni verrà esposta dettagliatamente.

Gli altri incontri
Non c’è solo l’Ukip però a corteggiare il M5S. Altri partiti, spiega Grillo, hanno chiesto formalmente un incontro. Tra questi Alternativa per la Germania, guidata da  Bernd Lucke che dovrebbe incontrare il comico genovese la prossima settimana.

L’attacco ai media
Il post non si ferma solo a delineare il dopo Europee e ritorna anche sui commenti dei media al risultato del M5S lo scorso 25 maggio. Grillo parla di frastuono mediatico che vuol far passare due messaggi: il Movimento distrutto dopo le elezioni e l’etichetta di fascista e nazista che accompagna Grillo e i grillini. Falsità replica il leader: il M5S ha ottenuto 17 europarlamentari partendo da zero. Il resto sono “parole in libertà”.

I brogli delle Europee
In giornata l’accusa di Grillo invece era stata più pesante. Sul blog si parlava di brogli alle elezioni europee a vantaggio del Pd. “Terra dei cachi", “sospetti”, "stupro alla logica per credere" alla debacle cinque stelle e “verifica del voto” nei seggi 'rossi' i concetti evocati da Grillo. Una tesi che sul blog viene sostenuta con la pubblicazione di "Exit Poll italiani ufficiali diffusi in Gran Bretagna negli ambienti della finanza (e facilmente reperibili in rete), ma ancora vietati in Italia” e che davano il M5S al 29,9% e il Pd al 28,8%.
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