Il nuovo sisma in Italia Centrale
I terremoti hanno deformato area di 600 km quadrati. Renzi:"Soldi ci sono,non faremo extra deficit"
Le prime analisi dei dati del satellite radar Sentinel 1 hanno rilevato l'estesa area del Centro Italia deformata dai terremoti del 26 e 30 ottobre. Allarme dei sindaci: "Duecentomila case lesionate dal sisma". Renzi: "Mettiamo tutti soldi che servono ricostruire"
I terremoti del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. E' quanto emerge dalla prima analisi dei dati del satellite radar Sentinel 1, del programma europeo Copernicus, elaborate dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). In una precedente rilevazione, il Cnr-Irea aveva fissato in 130 km quadrati l'area interessata dalla deformazione.
Renzi: "I soldi ci sono"
"Venerdì il Consiglio dei Ministri approverà un altro Decreto Legge" sul terremoto "che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla Chiesa di San Benedetto, patrono d'Europa" ha ribadito Matteo Renzi nella sua newsletter Enews. "Non sarà una sfida facile, non sarà una sfida breve. Ma abbiamo messo in campo una struttura che ci farà superare ogni difficoltà e ricostruire tutto com'era - ha scritto il premier-. Ci vorrà del tempo, ci vorrà tanta fatica. Ma l'Italia è più forte della fatica. Ed è più forte anche del tempo. Noi ricostruiremo tutto". "Se dopo un terremoto 6.5 a distanza di qualche ora siamo a riflettere sui moduli abitativi, sul come riaprire le stalle, sul come garantire la permanenza in loco di chi vuole restare anche nelle prossime settimane in attesa delle casette di legno significa che nel disastro è accaduto un mezzo miracolo. E che la macchina dell'emergenza ha funzionato una volta di più. Grazie a tutti quelli che si stanno prodigando: siete motivo di orgoglio per il nostro Paese", ha concluso.
A Radio 24, Renzi ha poi precisato che i due decreti potrebbero confluire. "L'ordinanza di emergenza" dopo le nuove scosse "è già stata fatta. Poi c'è un decreto legge fatto a fine settembre e già in discussione in Parlamento e un altro decreto che sarà fatto venerdì. I due decreti potrebbero anche confluire in un unico atto, lo vedremo, ma è tecnica parlamentare". E aggiunto che "Sono finiti i tempi in cui il giorno dopo il terremoto si annunciava un aumento della benzina e delle sigarette e il presidente del Consiglio andava sul luogo del terremoto tre mesi dopo. Io sono andato il giorno dopo e non aumento le tasse: nel tempo in cui faccio il presidente del Consiglio io non si aumentano le tasse".
22mila assistiti dalla Protezione Civile
tante sono le persone coinvolte nel terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto e il 26 e 30 ottobre. In particolare, quasi in 15.400 sono rimasti nel proprio comune tra palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, una parte (1.400) si trova in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. 6.700, invece, le persone trasferite in strutture alberghiere lungo la costa adriatica. Infine, in circa duecento tra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.
Ieri nuovi crolli
La forte scossa sismica di ieri mattina alle 8.56 ha portato nuovi crolli. Con una magnitudo di 4.8 ha buttato giù altre case, ferito altre chiese, distrutto quel che restava, aumentato la paura. Ha fatto tremare la speranza delle migliaia di persone che da ormai quasi due mesi vivono di paura oltre che di smarrimento. Ussita, Visso, Castelluccio di Norcia sembrano teatro di un bombardamento. Arquata del Tronto, già pesantemente colpita dalla scossa del 24 agosto, è un cumulo di macerie. E lo sciame sismico non accenna a fermarsi: nella notte ci sono state altre 76 scosse, per la maggior parte comprese tra magnitudo 2 e 3, una di maggiore intensità avvertita dalla popolazione. L'arrivo dei container nelle zone terremotate dell'Umbria e delle Marche sarà entro Natale, forse prima. Entro il 25 dicembre, chi oggi vive in roulotte, tende, palestre, dovrebbe poter contare su prefabbricati arredati.
Emergenza per le attività, stanziati 10 milioni per gli allevatori
Ma al dramma della perdita delle case e del proprio privato, si aggiunge l'emergenza legata alle attività produttive. L'economia delle zone è al palo, occorre far sì che le attività riprendano il prima possibile. I guai più grandi sono degli allevatori. Migliaia di animali all'addiaccio, servono stalle e container. Le scosse mettono a rischio un sistema che offre lavoro, solo nella fase di produzione agroalimentare, ad almeno diecimila persone. Ma in pericolo ci sono anche specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, fino al prosciutto di Norcia Igp, che rappresentano un patrimonio culturale del Paese, oltre che economico e occupazionale. Il governo porterà da 1 a 10 milioni il fondo a favore degli allevatori colpiti dal terremoto in Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. E saranno raddoppiate le forniture di stalle temporanee e di moduli abitativi, già messe a bando dalle Regioni.
Pinotti manda i militari contro gli sciacalli
A tutto questo si aggiungono gli sciacalli, persone prive di scrupoli che tentano (e qualche volta ci riescono) di saccheggiare quel che è sopravvissuto ai crolli. Il ministro Pinotti ha annunciato, dalle colonne del Messaggero, che nei territori colpiti dal sisma arriveranno "altri 500 militari per presidiare le zone e prevenire gli atti di sciacallaggio". Si aggiungono ai 1.237 militari con 134 mezzi già in campo.
Fascicolo disastro colposo crolli Umbria
Una sorta di indagine conoscitiva sui crolli legati al terremoto in Valnerina è stata avviata dalla procura di Spoleto, competente per territorio. Nel fascicolo viene ipotizzato il reato di disastro colposo a carico di ignoti. Gli accertamenti, avviati già da qualche tempo, vengono condotti per verificare se ci possano essere state eventuali responsabilità per i crolli che hanno interessato edifici pubblici e privati in vari centri.