ITALIA
Il caso
Inchiesta sul Mose, rinvio a giudizio per Matteoli e l'ex sindaco di Venezia Orsoni
L'ex ministro è accusato di corruzione, l'ex primo cittadino di finanziamento illecito dei partiti. Rinviate a giudizio altre sei persone. Matteoli: "Dal processo emergerà la mia assoluta estraneità"
Venezia
Rinvio a giudizio per l'ex ministro e parlamentare Altero Matteoli e per l'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. È la decisione del Gup di Venezia al termine dell’udienza preliminare sull’inchiesta Mose. Matteoli è indagato per corruzione, mentre Orsoni per finanziamento illecito dei partiti.
Le decisioni del Gup
Il Gup Andrea Odoardo Comez ha disposto inoltre il rinvio a giudizio per altri sei, chiamati in causa per reati che, a titolo diverso, vanno dalla corruzione al finanziamento illecito. Per uno è stata dichiarata la prescrizione del reato. Due degli indagati che hanno scelto il rito abbreviato sono stati assolti (uno con formula piena e l'altro con una formula dubitativa), mentre un terzo è stato condannato a tre anni e a provvisionali per decine di migliaia di euro a favore delle parti civili.
Matteoli: "Dal processo emergerà la mia assoluta estraneità"
"Non comprendo come possa essere stato rinviato a giudizio per accuse e fatti che non trovano riscontro né prove nelle carte dell'inchiesta – ha dichiarato Altero Matteoli - Riconfermo, dopo averlo fatto davanti al Gup, di non aver preso soldi né di aver favorito nessuno nella mia attività di ministro. Ho il dovere di avere fiducia nella giustizia e sono certo che nel processo emergerà la mia assoluta estraneità rispetto alle surreali contestazioni mosse dai Pm".
Le decisioni del Gup
Il Gup Andrea Odoardo Comez ha disposto inoltre il rinvio a giudizio per altri sei, chiamati in causa per reati che, a titolo diverso, vanno dalla corruzione al finanziamento illecito. Per uno è stata dichiarata la prescrizione del reato. Due degli indagati che hanno scelto il rito abbreviato sono stati assolti (uno con formula piena e l'altro con una formula dubitativa), mentre un terzo è stato condannato a tre anni e a provvisionali per decine di migliaia di euro a favore delle parti civili.
Matteoli: "Dal processo emergerà la mia assoluta estraneità"
"Non comprendo come possa essere stato rinviato a giudizio per accuse e fatti che non trovano riscontro né prove nelle carte dell'inchiesta – ha dichiarato Altero Matteoli - Riconfermo, dopo averlo fatto davanti al Gup, di non aver preso soldi né di aver favorito nessuno nella mia attività di ministro. Ho il dovere di avere fiducia nella giustizia e sono certo che nel processo emergerà la mia assoluta estraneità rispetto alle surreali contestazioni mosse dai Pm".