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Innovazione, il Campus dove si impara il digitale fin da piccoli
La tenuta Ca' Tron, alle porte della laguna veneta, è uno straordinario esempio di formazione e impresa. Un percorso ideale per molti giovani, ma non per tutti
Ripartire dalla scuola, anche da quella che prepara al mondo del futuro, dove i giovani saranno di casa. Il Campus di H-Farm inaugurato in provincia di Treviso vuole essere un esempio di quanto può essere fatto, concretamente, per mettere insieme innovazione, istruzione e investimenti. E inserire gli studenti, fin da piccoli, in un contesto digitale che li spinga verso le migliori opportunità di lavoro.
“Negli ultimi anni siamo stati testimoni di come l'accelerazione tecnologica abbia imposto la riscrittura di moltissimi modelli di business e ci abbia proiettati verso nuovi servizi, prodotti e stili di vita, impattando in modo rilevante anche sul mondo della formazione con un progressivo aumento di contenuti legati al digitale, capaci di soddisfare non solo i più giovani, ma tutti coloro che sentono la necessità di aggiornarsi e formarsi prendendo sempre più confidenza con i nuovi strumenti in continua evoluzione”, ha dichiarato Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm.
Oltre 100 milioni di euro sono stati investiti nell’infrastruttura. Il 40% da parte di Cassa depositi prestiti e il 60% da Cattolica assicurazioni, che è anche proprietaria dei terreni agricoli. Al taglio del nastro, il presidente Paolo Bedoni: “E’ una grande opera figlia delle convergenze virtuose tra persone, istituzioni e imprese e tra pubblico e privato. Cattolica ha creduto da subito nel progetto con l’impegno di riempire di contenuti i concetti di territorio e sostenibilità, creando un ponte tra tradizione e innovazione. Abbiamo colto l’entusiasmo di poter costruire un’opportunità per il futuro dei nostri giovani e abbiamo lavorato tutti insieme, contro ogni resistenza, persino contro il Covid per trasmettere un messaggio positivo a tutto il Paese. Il Veneto ha lavorato per dare un’occasione e non per chiedere qualcosa, per offrire possibilità di sviluppo. Siamo qui a inaugurare una scuola, la più innovativa delle scuole. E non va dimenticato che attorno a una scuola cresce il futuro di una comunità”.
L’area complessiva del Campus copre 51 ettari, più della metà destinata a verde e accessibile al pubblico. Gli studenti saranno tremila, fin dai tre anni di età. L’unica struttura ancora in fase di completamento è la sala congressi progettata dal celebre architetto Richard Rogers. Un progetto complesso, che prevede la totale copertura del centro dalla vegetazione, diventando, così, invisibile e integrato nel paesaggio.
Persino la tecnologia che c’è dovunque ma non si vede, è presente in tutte le sue declinazioni: gli studenti, fin da piccoli, imparano ad interagire con il digitale, guidati da 640 professori. Si impara anche con gli occhiali per la realtà virtuale, mentre è già tutto pronto per collegare il Campus al 5G, la rete mobile di quinta generazione.
Il modello potrebbe essere replicato in tutta Italia, anche in altri settori, sostiene Donadon. Anche se si tratta di una realtà inedita nel nostro Paese, resta però il fatto che gli ingenti investimenti in formazione in ambito tecnologia e innovazione sono fatti in buona sostanza da enti privati, rendendo l’accesso all’eccellenza un percorso in salita.