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POLITICA

Cuperlo: "E' uno strappo ingiustificabile, valuteremo cosa fare"

Italicum. Bersani: "Fiducia non sul governo. E' in gioco la democrazia"

Reazioni durissime alla questione di fiducia posta dal governo sul testo della riforma elettorale. Da parte sia delle opposizioni, sia da parte di un settore dello stesso Pd. Fassina: "Fiducia inaccettabile. Mina alle fondamenta la democrazia". Scotto di Sel: "Parlamento stuprato". Brunetta (FI) dice 'no' al 'fascismo renziano'. Di Maio (M5s): "Infrante tutte le regole ma la pagheranno"

Pier Luigi Bersani
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Roma Reazioni durissime alla questione di fiducia posta dal governo sull'Italicum. Non solo tra le fila dell'opposizione, ma soprattutto all'interno di una parte dello stesso Pd con una minoranza dem già più che critica nei confronti del premier. "Non avevo dubbi che avrebbero messo la fiducia - ha detto Pier Luigi Bersani - qui il governo non c'entra niente, è in gioco una cosuccia che si chiama democrazia. Ora decideremo insieme che fare e poi deciderò io perchè ognuno deve assumersi le sue responsabilità". Alla domanda dei giornalisti se la decisione del governo sia un gesto di arroganza, l'ex segretario Pd risponde: "E' in natura, non avevo dubbi su che cosa avrebbero fatto ma non c'era bisogno" di mettere la fiducia. Bersani spiega che ad essere "in gioco è la democrazia". Contrari alla questione di fiducia sul provvedimento anche Stefano Fassina e Pippo Civati. "La fiducia su legge elettorale - scrive il primo - è inaccettabile. Mina alle fondamenta la democrazia. Tradisce i valori costitutivi del Pd. Non si può votare".

Per Cuperlo si tratta di uno strappo ingiustificabile e si valuterà il da farsi. Secondo il deputato "c'erano infatti tutte le condizioni per affrontare la discussione dell'aula per migliorare, semmai, la legge. Si è scelta la strada opposta - aggiunge - di precludere la discussione nel luogo deputato con un voto di fiducia che naturalmente impedisce che si determini questa possibilià". "In questi giorni molto spesso si sono citati precedenti storici, ma nel caso della legge truffa - ricorda Cuperlo - l'opposizione comunista depositò migliaia di emendamenti e la fiducia servì a superare un ostruzionismo che in questo caso non c'è. Complessivamente c'erano solo un centinaio di emendamenti e si poteva concentrare la discussione sui temi di merito".
   
"Non consentiremo il fascismo renziano", ha ripetuto più volte Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera. "Non consentiremo che quest'aula venga ridotta a un bivacco di manipoli renziani", ha aggiunto Brunetta.

"Infrangono ogni regola - ha detto parlando in Transatlantico Luigi Di Maio del M5S - ma la pagheranno. Ho visto facce frustate nella maggioranza, vedremo chi avrà il coraggio di ribellarsi e chi deciderà di restare attaccato alla poltrona". 
 
Sempre di fascismo parla anche Umberto Bossi della Lega. “Questo è fascismo - dice - e al fascismo si risponde in un solo modo: o coi fucili o uscendo dall'aula, con l'Aventino". "La legge Acerbo -aggiunge Bossi- era anche più democratica di questa, che è una legge che produrrà effetti molto gravi negli anni".

"Tutto il Parlamento è stato stuprato. Per noi oggi è un funerale. Noi non voteremo la fiducia", ha detto il capogruppo di Sel Arturo Scotto. "Uno stupro della democrazia parlamentare", ha aggiunto.
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