ITALIA
La polemica
Juncker: "Nessun problema con Renzi, ma niente sabotaggi"
Continua il botta e risposta tra il presidente del Consiglio e il presidente della Commissione europea che ribadisce: "Accetto le critiche, ne facevo molte quando non ero presidente, ma non accetto quelle ingiustificate"
Infatti, ha aggiunto, durante la sua prima conferenza stampa da presidente dell'esecutivo, "accetto le critiche, ne facevo molte quando non ero presidente, ma non accetto quelle ingiustificate: tutti devono sapere che non ci saranno più attacchi senza reazioni da parte nostra".
Juncker ha detto di avere "la ferma intenzione di reagire con energia alle critiche ingiustificate da qualunque parte vengano", sottolineando che "non ci saranno più attacchi alla Commissione ai quali non reagirò" e ha ribadito: "Dire che la Commissione è fatta da burocrati o che non si accettano lezioni dai burocrati non mi piace. Non siamo burocrati, ma politici".
Il botta e risposta va avanti ormai da giorni. Juncker intervenendo alla conferenza dei presidenti al Parlamento europeo dedicata all'esito dell'ultimo vertice Ue dei capi di Stato e di governo aveva affermato: ''Devo dire al mio caro amico Renzi che io non sono il presidente di una banda di burocrati. Io sono il presidente della Commissione europea, che è una istituzione europea. Quindi invito tutti i primi ministri a rispettare la mia istituzione perché non siamo meno legittimati rispetto ad altri''.
Era seguito il tweet del Presidente del Consiglio:
Concetto ribadito anche nel corso di un'intervista rilasciata ieri a Ballarò, su RaiTre, dove il premier non è arretrato di un millimetro sulla sua linea: "In Italia ce la stiamo giocando, la partita non è vinta né persa ma stiamo segnando dei gol. E' cambiato il clima per l'Italia, in Europa non vado a dire 'per favore ascoltateci', non vado con il cappello in mano. Non vado a Bruxelles a farmi spiegare cosa fare".Per l'Italia, la sua storia, il suo futuro chiedo rispetto. Anzi: pretendo il rispetto che il Paese merita #Europa
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 4 Novembre 2014