ITALIA
Mafia capitale
Nona udienza. Carminati: "Una squadra con Testa, Gramazio, Buzzi e Pucci"
Carminati in un'intercettazione: "Con Testa, Gramazio, Buzzi e Pucci una squadra". Il dettaglio, racconta il primo testimone, il maggiore del Ros di Gangi, in una conversazione che Massimo Carminati ha avuto il 14 gennaio 2014 con l'imprenditore di Sacrofano Agostino Gaglianone all'interno della sua auto
Roma
Doveva essere una testimonianza forte quella del maggiore dei carabinieri del Ros Rosario Di Gangi, chiamato dalla procura per raccontare i passaggi chiave delle indagini che hanno portato all'arresto di Massimo Carminati e degli altri esponenti del sodalizio. Ma non è andata proprio cosi. Il giudice è stato spesso costretto a interrompere il testimone chiedendogli riferimenti più precisi, tra le interruzioni degli avvocati in ordine sparso. Il maggiore Di Gangi comunque è riuscito a tratteggiare alcuni passaggi significativi. Intercettazioni ambientali o telefoniche che avrebbero reso evidente il carattere del sodalizio. Tra questi una conversazione che Massimo Carminati ha intrattenuto il 14 gennaio 2014 con l'imprenditore di Sacrofano Agostino Gaglianone all'interno della sua auto.
“Carminati- afferma il maggiore Di Gangi- fa riferimento agli interessi imprenditoriali connessi all'esecuzione di lavori e altro, nell'ambito di commesse pubbliche, riferendo anche di altre persone coinvolte quali Testa, Gramazio, Buzzi e Pucci, specificando come queste possano intendersi come una squadra che si muove con uno scopo comune”.
Non potevano mancare anche questa volta le proteste delle difese, sulle barricate per il calendario. L'avvocato di Carminati è tornato a chiedere 2 sole udienze al posto delle 4 attualmente previste. Ipotesi su cui la procura si è detta disposta a mediare. "Purché - ha specificato Cascini - questo serva a calmare l'ostruzionismo degli avvocati".
L'esame del maggiore Di Gangi continuerà il 17 o il 21 dicembre. Il giudice non ha ancora deciso sulle eccezioni sollevate da alcuni avvocati che hanno dichiarato di essere indisponibili per la prima delle due date. Domani, 16 dicembre, si torna comunque in aula per decidere sulla richiesta della procura di unificare nel maxiprocesso anche il procedimento a carico di Venafro e Monge. L'ex capo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il dirigente della cooperativa Sol.Co. sono accusati di turbativa d'asta per presunte irregolarità legate all'appalto per l'acquisizione del servizio Recup - il numero unico della sanità laziale - indetto e poi annullato dalla Regione stessa con i primi arresti del dicembre 2014. I pm infatti ipotizzano l'esistenza di un accordo corruttivo tra il consigliere regionale del PdL Luca Gramazio - ora in carcere a Rebibbia con l'accusa di associazione mafiosa - e Venafro - che si è dimesso dal suo incarico il 24 marzo scorso - per consentire all'organizzazione di Buzzi e Carminati di inserirsi nell'appalto da oltre 60 milioni di euro.
di Silvia Balducci
“Carminati- afferma il maggiore Di Gangi- fa riferimento agli interessi imprenditoriali connessi all'esecuzione di lavori e altro, nell'ambito di commesse pubbliche, riferendo anche di altre persone coinvolte quali Testa, Gramazio, Buzzi e Pucci, specificando come queste possano intendersi come una squadra che si muove con uno scopo comune”.
Non potevano mancare anche questa volta le proteste delle difese, sulle barricate per il calendario. L'avvocato di Carminati è tornato a chiedere 2 sole udienze al posto delle 4 attualmente previste. Ipotesi su cui la procura si è detta disposta a mediare. "Purché - ha specificato Cascini - questo serva a calmare l'ostruzionismo degli avvocati".
L'esame del maggiore Di Gangi continuerà il 17 o il 21 dicembre. Il giudice non ha ancora deciso sulle eccezioni sollevate da alcuni avvocati che hanno dichiarato di essere indisponibili per la prima delle due date. Domani, 16 dicembre, si torna comunque in aula per decidere sulla richiesta della procura di unificare nel maxiprocesso anche il procedimento a carico di Venafro e Monge. L'ex capo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il dirigente della cooperativa Sol.Co. sono accusati di turbativa d'asta per presunte irregolarità legate all'appalto per l'acquisizione del servizio Recup - il numero unico della sanità laziale - indetto e poi annullato dalla Regione stessa con i primi arresti del dicembre 2014. I pm infatti ipotizzano l'esistenza di un accordo corruttivo tra il consigliere regionale del PdL Luca Gramazio - ora in carcere a Rebibbia con l'accusa di associazione mafiosa - e Venafro - che si è dimesso dal suo incarico il 24 marzo scorso - per consentire all'organizzazione di Buzzi e Carminati di inserirsi nell'appalto da oltre 60 milioni di euro.