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ITALIA

Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma

La scuola scende in Piazza. Boschi: "Modifiche se necessarie"

Cortei in 7 città. Il ministro Giannini: "Da 7 anni non ci si occupava di scuola"

(Foto archivio ansa)
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Sette cortei in 7 città. Il popolo della scuola, studenti compresi, sciopera e scende in piazza contro la riforma di Renzi, ma governo e maggioranza, se da una parte ribadiscono la bontà del disegno di legge e l'intenzione di andare avanti, dall'altra non rinunciano a lasciare una porta aperta al dialogo, viste anche le modifiche apportate al ddl in Commissione alla Camera.

Aperto alle modifiche il ministro Maria Elena Boschi: "Non c'è un 'prendere o lasciare' . Se ci sono modifiche da fare, le faremo. Non c'è chiusura totale", ha detto ieri. 

Sindacati annunciano adesioni massicce
Al momento comunque le posizioni restano molto distanti, con i sindacati che parlano di migliaia di manifestanti ai cortei con adesioni massicce allo sciopero. Anche se, in realtà, non mancano i prof e i dirigenti scolastici che dichiarano di non aderire e su Twitter parlano di "ignoranza" circa i contenuti del ddl.

I cortei si svolgono ad Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma; vedono schierati compatti cinque sindacati della scuola: Flc Cgil, Uil Scuola, Cisl Scuola, Snals Confsal e Gilda.

"Da 7 anni non ci si occupava di scuola"
Difende la riforma il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. "Da sette anni non ci si occupava di scuola per cambiarla", ha detto a Radio 24, rispondendo ad una domanda sulle motivazioni che hanno portato allo sciopero di oggi. "Abbiamo scelto lo strumento del ddl per tenere aperta la discussione" ha spiegato il ministro, sottolineando che "la suola è un argomento centrale e continuiamo ad avere questa modalità di ascolto".
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