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POLITICA

Opposizioni all'attacco

Le opposizioni: "Dimissioni Guidi, atto dovuto". E chiedono un passo indietro della Boschi

La Lega chiede le dimissioni anche del presidente del Consiglio Matteo Renzi 

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Roma Appena è stata resa pubblica la lettera di dimissioni scritte dal ministro dello sviluppo economico Federica Guidi al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, tutte le opposizioni all'unisono hanno definito inevitabili e un atto dovuto il congedo della Guidi. Ma le stesse forze politiche non si accontentano di questo risultato. Vogliono con forza anche le dimissioni del ministro Maria Elena Boschi, chiamata in causa in una intercettazione telefonica in cui il ministro Guidi garantiva al compagno il via libera a un emendamento alla legge di Stabilità che andava incontro ai suoi interessi imprenditoriali, "se anche Maria Elena è d'accordo".

Le prime reazioni arrivano dal Movimento 5 Stelle.  "Le dimissioni della Guidi sono ammissione di colpa e prova del coinvolgimento della Boschi. Si dimetta immediatamente anche lei". Così su Twitter il deputato e componente del direttorio M5s Alessandro Di Battista. I capogruppo alla Camera Michele Dell'Orco e al Senato Nunzia Catalfo insistono sulla richiesta di un passo indietro della Boschi: "Anche il ministro Maria Elena Boschi, come la Guidi, ha le 'mani sporche di petrolio': come si evince dalle intercettazioni, lei stessa fu d'accordo nell'inserire l'emendamento incriminato nella Legge di Stabilità e in ogni caso il maxi emendamento finale porta la sua firma, le sue responsabilità sono dunque chiarissime". 

Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, su Twitter scrive: "Dimissioni Guidi: nel governo Renzi non si muove foglia che la Boschi non voglia. Tanto nelle banche quanto nella legge di stabilità. Premier tragga conseguenze".

Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord al Senato, chiede le dimissioni, oltre dei ministri Guidi e Boschi, anche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché "ogni giorno appare chiaro che più che un esecutivo abbiamo a che fare con un comitato d'affari che utilizza la cosa pubblica per gli interessi privati delle rispettive famiglie. Prima Banca Etruria ora Tempa Rossa: con emendamenti o in consiglio dei ministri invece che degli interessi dei cittadini si occupano di risolvere questioni 'aziendali'.  Una vergogna! A casa subito". Per il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, "più che Guidi o Boschi la vera responsabilità è quella di Matteo Renzi, è lui che deve dimettersi. Al confronto Berlusconi era un principiante".

Per i capigruppo di Sinistra italiana, Arturo Scotto e Loredana De Petris, "gli arresti effettuati a Potenza gettano una luce torbida e inquietante sull'intero approccio del governo al nodo cruciale delle risorse energetiche. Dal depotenziamento senza precedenti dei fondi per le energie alternative allo sfrontato tentativo di sabotare il referendum sulle trivellazioni, passando per l'emendamento a favore della Total, l'intero operato del governo appare chiaramente teso ad avvantaggiare i petrolieri e le grandi aziende a scapito del Paese e dell'ambiente".

Su twitter la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, scrive: "Prendiamo atto delle dimissioni del ministro Guidi: un gesto doveroso che dovrebbe servire da esempio a qualche altro esponente del governo".

Il coordinatore di Italia Unica, Lelio Alfonso: "Prendiamo atto delle doverose dimissioni del ministro Federica Guidi. Resta però lo sconcerto per il modus operandi di questo governo concentrato su un racconto del suo operato completamente distante rispetto alla realtà dei fatti".

I deputati di Alternativa Libera-Possibile: "Non siamo soliti chiedere le dimissioni di nessuno ma qui siamo oltre il conflitto di interessi. Non esistono più scuse la Guidi e la Boschi facciano un passo indietro, subito". 
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