POLITICA
Parla il sindaco di Verona
Flavio Tosi a Rainews: "Se confiniamo la Lega Nord all'interno dell'estrema destra vince Renzi"
Day-after dopo la manifestazione di Roma. Da risolvere la questione Veneto. Il primo cittadino vorrebbe sfidare Zaia, ma Salvini appoggia il presidente uscente. Domani Consiglio Federale a Milano
Un'ipotesi di cui Salvini non vuole sentir parlare, appoggiando il presidente uscente e minacciando la rottura. La manifestazione anti Renzi è servita a siglare una tregua momentanea tra i tre. Subito dopo l'intervento dal palco di piazza del Popolo, Salvini ha avuto un breve incontro con il sindaco di Verona Flavio Tosi, e il governatore del veneto uscente Luca Zaia. Un'occasione di confronto diretto anche se prima il sindaco di Verona era stato chiaro: "La rottura dipende da chi la vuole, noi non la vogliamo. Abbiamo posto dei paletti in base allo statuto della Lega".
Non parla invece delle questioni interne al partito a Rainews24. Nell'intervista Tosi indica quale strategia deve seguire la Lega: non abbandonare il federalismo - "ultimamente è stato un po' messo da parte" - ed evitare che la Lega si confini all'interno dell'estrema destra, altrimenti "Renzi vince". Chiara la posizione anche sul piano delle alleanze: "Dire sì a Forza Italia e no a Ncd è abbastanza strumentale. Ncd è al governo con Renzi" e non ci dovrebbe stare, secondo Tosi, ma anche Berlusconi era "abbastanza" col governo "fino a ieri". A livello locale è "meglio andare con le liste civiche", mentre "il tema nazionale è diverso".
Parole che domani potranno pesare al Consiglio Federale leghista in programma in via Bellerio, dal quale dovrebbe uscire una volta per tutte l'indicazione di come operare sulle liste per le Regionali. Si annuncia come un vertice fondamentale per verificare le possibilità di rinsaldare la frattura tra la posizione del governatore che, appoggiato da Salvini, vuole una lista Lega-Lista Zaia e quella di Tosi, risoluto a chiedere
l'applicazione del suo modello di successo targato Verona, un insieme di civiche ad appoggio del candidato presidente. Ciò che uscirà dall'incontro milanese condizionerà inevitabilmente anche il successivo consiglio nazionale in programma a Padova giovedì prossimo. Salvini non ha fatto previsioni. Ai cronisti che a Roma gli chiedevano del 'caso' Veneto ha risposto: "una cosa alla volta..".
Sul 'caso Veneto' è intervenuto anche il presidente del Carroccio Umberto Bossi, mai tenero con il sindaco, secondo il quale "è un caso un po' pericoloso: Zaia è forte e vince le elezioni comunque, anche senza alleati, ma il rischio è che la Lega si spacchi dopo, fra Zaia e Tosi. Tocca a Salvini evitarlo". "In Veneto - ha sostenuto Bossi - la Lega non deve vincere le elezioni soltanto, ma evitare che poi ci sia la resa
dei conti". Bossi si è comunque detto "contrario" alle espulsioni. Rottura da evitare anche con Forza Italia secondo il fondatore della Lega, perché "Berlusconi potrebbe fare patti con qualcun altro".