Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Legge-di-stabilita-Renzi-annuncia-18-mld-di-tasse-in-meno-Lorenzin-No-ticket-per-famiglie-con-figli-4e8096c4-1315-4573-a899-4cdc44fb89e1.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Palazzo Chigi

Legge di stabilità, Renzi: "18 mld di tasse in meno". Lorenzin: "No ticket per famiglie con figli"

Esame del provvedimento finanziario in consiglio dei ministri. Novità anche per la scuola: solo componenti interni per le commissioni della Maturità

Condividi
Esenzione dei ticket farmaceutici per le famiglie con figli: la novità arriverà a dicembre con la revisione della compartecipazione alla spesa sanitaria, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La misura fa parte del piano per la natalità a cui si accompagnano 500 milioni di euro a sostegno della famiglia. ''C'è un problema di crisi economica, di spese legate alla crescita dei figli, di gestione dagli asili nido. Questioni che incidono pesantemente sulle scelte delle famiglie'', ha detto il ministro dopo avere annunciato, oltre al fondo da 500 milioni, anche l'esenzione del ticket farmaceutico per i nuclei familiari.

Scuola: riforma delle commissioni per la maturità
E' confermato che nella legge di stabilità all'esame del consiglio dei ministri, ci saranno anche risparmi - 140 milioni di euro - ottenuti dalla riforma delle commissioni per l'esame di Maturità. Il ministro Stefania Giannini ha sottolineato che la commissione, se composta da soli componenti interni più un presidente esterno, porterà risparmi quantificati proprio in circa 140 milioni di euro. Nella legge di stabilità dovrebbe esserci anche lo stanziamento di 1 miliardo di risorse aggiuntive per la scuola.

Renzi su Twitter: 18 mld di tasse in meno 
"La differenza tra la finanziaria 2014 e quella del 2015 è che ci sono 18 miliardi di tasse in meno. Tutto qui. L'Italia riparte". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a poche ore dal
Consiglio dei ministri che deve varare la legge di stabilità per il 2015.



La fetta maggiore di queste tasse, praticamente un terzo del totale, è destinata alla conferma del bonus Irpef in busta paga da 80 euro al mese che vale 10 miliardi.  La novità è il taglio dell'Irap da 6,5 miliardi: dal 2015 le imprese potranno dedurre per intero il costo del lavoro dalla base imponibile che serve per calcolare l'Imposta. Tra le altre voci, è centrale il taglio del versamento dei contributi per tre anni per i neo-assunti: su questa voce il governo punta 1,5 miliardi. Ciò, insieme al taglio dell'Irap, potrebbe portare a risparmi di oltre 8mila euro l'anno per ogni neoassunto da 22mila euro di reddito lordo.

Ai Comuni è poi garantito uno spazio di 1 miliardo sul patto di Stabilità, da usare per smuovere le risorse necessarie agli investimenti, e una cifra pari è destinata alla scuola. Gli ammortizzatori sociali verranno potenziati con 1,5 miliardi, poi ci potrebbe essere mezzo miliardo per ripristinare la detrazione da 200 euro per le nuove tasse sulla prima casa (stile Imu 2012). Considerando i quasi 6 miliardi di impegni già presi dai precedenti governi e di spese inderogabili, si occupano tutte le risorse ipotizzate.

La manovra si è andata definendo in base a due voci fondamentali di copertura: deficit aggiuntivo e spending review. Con deficit aggiuntivo si fa riferimento al margine che il governo ha deciso di "prendersi" nel rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo: Renzi ha anticipato che la Stabilità porrà quel parametro al 2,9% contro il 2,2% precedentemente indicato e comunque sotto il 3% delle norme Ue. Ciò comporta 11,5 miliardi di spazi finanziari aggiuntivi. Fondi non immediatamente disponibili, ma che andranno reperiti sul mercato sotto forma di prestiti. Sul fronte spending review, le ultime indicazioni fornite da Renzi e dal sottosegretario Graziano Delrio hanno riportato l'asticella dei tagli intorno a 15 miliardi, la somma indicata dall'ormai ex commissario alla Spending, Carlo Cottarelli. I tagli veri e propri riguarderanno gli acqusti di beni e servizi e in praticolare i Ministeri (5 miliardi) e gli enti locali: Regioni (3 miliardi), Comuni (1,8 miliardi) e Province (5 miliardi). Sul tema trattamento di fine rapporto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha rimesso in gioco l'anticipo del Tfr, definendolo "prevedibile" come corollario della manovra. Per sbloccare la misura serve però un accordo con le banche, che anticipino la liquidità necessaria alle imprese. Non troverà forse spazio nella legge in discussione ma torna ancora una volta il tema delle tasse sugli immobili.

L’incognita Europa
Le intenzioni del governo rischiano di scontrarsi però con Bruxelles, così come ha sottolineato anche Bankitalia nell'audizione sul Documento di economia e finanza che ha rimandato al 2017 (due anni più in là delle disposizioni iniziali) l'obiettivo che l'Italia ha preso con Bruxelles di ridurre il suo deficit strutturale. Per cautelarsi da eventuali problematiche, Padoan ha pensato a un cuscinetto di 2,5 miliardi da sfoderare in caso di contestazioni europee. Nello stesso Def, d'altra parte, il ministro ha sottolineato in maniera critica come i conteggi della Commissione siano opinabili, soprattutto quando fanno riferimento al prodotto potenziale italiano, la base dalla quale si ottiene poi il deficit strutturale che è il parametro cardine del Fiscal Compact. In questo senso, la battaglia con Bruxelles è già partita, dopo il Cdm la palla passerà alla Ue. 
Condividi