POLITICA
Firenze
Leopolda, Renzi a chi difende l'articolo 18: "Il posto fisso non esiste più"
Intervento finale del presidente del Consiglio. Il premier attacca l'Ue: "Basta austerità, creare posti di lavoro". E non risparmia critiche alla sinistra e alla Cgil: "Cambiamo mentalità". Sull'Italia: "Restituire dignità, orgoglio e futuro"
E dal palco, per il cambiamento dell'Italia, Renzi assicura: "Ci raccontano che noi siamo quelli che fanno le cose un po' per caso. Noi non solo abbiamo un disegno organico ma partiamo dal desiderio di condividerlo in modo semplice ma chiaro". Dignità, orgoglio e futuro sono le tre le parole chiave che indica il premier, aggiungendo: "Sento la responsabilità non personale ma come popolo di restituire dignità e orgoglio e capacità di guardare al futuro". E sulla Cgil e la manifestazione a Roma dice: "A chi va in piazza a manifestare dico, con il rispetto che si deve, che questa storia qui in Europa la porta avanti solo l'Italia, l'idea di cambiare il modo di percepire l'Europa, è del Pd". Ricordando poi al sindacato che "l'articolo 18, di fronte a un mondo che cambia con questa velocità, noi dobbiamo fare in modo che ci sia il contratto a tempo indeterminato, ma il posto fisso non c'è più", mentre sulle divisioni del Pd e sulle ipotesi di espulsione per chi non si allinea alle decisioni del partito ha concluso: "Noi siamo quelli delle porte aperte, non quelli che buttano fuori". Ma dopo le battute arriva l'affondo: "Non faremo riprendere il Partito a chi
Nel dettaglio il presidente del Consiglio ha fissato nella politica un investimento "dell'Europa per restituire dignità e orgoglio alla politica", richiamando più volte agli errori commessi nel luglio 1995 in occasione del genocidio di Srebrenica e al più recente intervento militare in Libia "fatto con la logica della tecnocrazia e non della politica" e difendendo invece l'operazione Mare Nostrum: "Meno male che sulla nostra nave può nascere una bambina altrimenti il Mediterraneo sarebbe sia culla che tomba".
Incontro con i lavoratori dell'Ast di Terni
Prima della chiusura dell'evento fiorentina Renzi ha incontrato i lavoratori della Ast di Terni giunti alla stazione fiorentina. La rappresentanza degli operari è arrivata alla manifestazione per chiedere il sostegno del governo alla vertenza aperta dai metalmeccanici per impedire la chiusura della ThyssenKrupp nella città umbra. All'incontro hanno partecipato anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, quello delle riforme Marianna Madia, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il vicepresidente della Camera, Marina Sereni, che è una deputata umbra. Al termine dell'incontro, aiutandosi con un megafono ai lavoratori che manifestano davanti alla Leopolda, Emilio Trotti della Fim Cisl ha riassunto quanto è stato detto dal premier: "Renzi ci ha detto che da oggi si impegnerà in prima persona e sarà pronto a riconvocare un tavolo immediato a seconda di come andrà la riunione di mercoledì". "Si è posto come uno di noi", ha poi raccontato ai giornalisti. "Gli abbiamo detto - ha spiegato Trotti che nell'incontro con l'ad di mercoledì il ministro Federica Guidi chieda di ritirare questa procedura, in modo che si possa rientrare in fabbrica, perchè la discussione è aperta e ne discuteremo su un nuovo tavolo". Quindi - ha proseguito - tra lunedì e venerdì Renzi si è impegnato a riconvocare subito le parti con una delegazione ristretta perchè sia più operativa possibile".