POLITICA
M5S, Di Battista: 'Non mi candido alle Europee'
L'ex deputato pentastellato parla a tutto campo nel corso della trasmissione di Rai1 'Che Tempo Che Fa'. Dopo le Europee annuncia che andrà in India
L'ex deputato del M5S, dopo il viaggio negli Stati Uniti e in America latina, conferma di non volersi candidare alle elezioni Europee di maggio prossimo annunciando che dopo le stesse si recherà in India.
Autostrade e Tav
Di Battista prima ammette "qualche gaffe comunicativa" nel M5S, ad esempio da parte del ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che però viene "massacrato per aver sbagliato una foto o toppato una consecutio temporum" perché "dietro, secondo me, c'è la mano dei Benetton: lo dico e me ne prendo la responsabilità".
Sulla questione Tav, si - Tav, no Di Battista dice quello che ha sempre detto: la Tav "è la più grossa sciocchezza che possa fare questo Paese: non si possono spendere 20 miliardi di euro quando occorrono infrastrutture che servono ai cittadini al Nord, al Centro e al Sud". Ritiene che "la Tav non si farà mai" invece "credo che qualcuno si sia già steccato qualche tangente: se l'opera non si farà, dovrà restituire qualche tangente a chi l'ha pagata. Oggi la tangente si chiama consulenza", spiega l'ex deputato.
Migranti
"In questo momento salverei le persone e le porterei a Marsiglia". E' necessario "valutare" se la presenza delle navi delle Ong nel Mediterraneo "non favorisca l'aumento dei gommoni che partono e i morti in mare" ha detto. "I morti in mare a 30-40 km dalle coste libiche sono responsabilità italiana?" Per Di Battista "si tratta di attuare politiche affinché l'Africa abbia uno sviluppo" ha aggiunto stracciando in trasmissione il fac-simile di una banconota di Cfa, citatissima come "moneta del neocolonialismo francese" in uso nei Paesi africani.
Quando Fabio Fazio gli domanda se non sia meglio aprire i porti italiani per evitare stragi in mare, l'ex deputato M5S parla senza mezzi termini dell'Eliseo. "Perché - spiega a Che Tempo Che Fa - sino a che non si creerà, ci sarà una cosa forte, un incidente, anche diplomatico, nei confronti della Francia, succederà sempre che l'Italia sarà lasciata sola ad avere queste responsabilità".
Di Battista vede un dibattito "tutto centrato su cosa farà l'Italia" e dunque "clamorosamente sbagliato: occorre sapere e valutare chi ha le responsabilità, fermo restando che le vite umane si salvano come sono state regolarmente salvate in questi anni. La tragedia, immane, dei giorni scorsi è avvenuta negli ultimi 5 anni sotto tutti i governi. Che Letta le voleva far affogare quelle 350 persone? Assolutamente no, come non vogliono farlo Di Maio o Salvini. Ma si tratta di capire quale è la politica giusta affinché i morti in mare diminuiscano e gli africani possano avere il diritto più importante, quello di stare a casa loro". "L' Africa avrà il proprio futuro quando la Francia se ne andrà a casa sua. Non si può perdere tempo, bisogna aiutare gli africani ad avere la propria autonomia a casa loro". Per Di Battista "accogliendoli tutti ci sarebbero più morti in mare".
Democrazia rappresentativa? Un giorno obsoleta
"La democrazia rappresentativa è già in crisi e un giorno la vedremo come oggi guardiamo alla monarchia assoluta: qualcosa di obsoleto", sostiene.
Lega, ci ridia i 49 milioni di euro di fondi del Carroccio
Di Battista non si sbilancia in critiche nei confronti della Lega ma dice che il Carroccio deve restituire i 49 milioni: "Quei soldi appartengono a tutti noi, a me, a lei e agli elettori della Lega. Salvini non è responsabile di quel furto, ma quei soldi vanno restituiti perché appartengono alla comunità".