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ITALIA

Il capolista a Potenza è indagato a Siena per riciclaggio

M5S, pugno duro su Caiata. Di Maio: "Escluso per le sue omissioni"

Capolista a Potenza, Salvatore Caiata, che è anche presidente del Potenza Calcio, è indagato a Siena per riciclaggio. Prima si autosospende, poi ci ripensa: "Non mi ritiro, sono più tosto di prima"

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Linea dura del Movimento cinque stelle su Salvatore Caiata, patron del Potenza calcio, candidato nelle liste pentastellate, ma che risulta indagato a Siena nell'ambito di una inchiesta per riciclaggio. "Al di là delle sue eventuali responsabilità penali - scrive Luigi Di Maio in un post su Facebook - che sarà la magistratura ad accertare, per le nostre regole omettere un'informazione del genere giustifica l'esclusione dal MoVimento 5 Stelle".

A dare notizia delle indagini su Caiata, oggi, tre quotidiani (Corriere della Sera, La Stampa e Il Messaggero) che spiegano come il caso riguardi passaggi di fondi nell'ambito dell'acquisto di bar e ristoranti.

A Siena, Caiata, 46 anni,  è piuttosto famoso per essere titolare di diversi locali molto frequentati da turisti. Nel 2009 aveva fatto parte del coordinamento provinciale senese di Forza Italia. Presidente del Potenza Calcio, è tra i candidati scelti personalmente da Di Maio e la sua candidatura alla Camera è stata ufficializzata lo scorso 29 gennaio nella conferenza di presentazione della squadra.

Sull'argomento interviene il legale di Caiata, l'avvocato Enrico De Martino, secondo cui quella riguardante il suo assistito "non è una vicenda che nasce oggi e che scoppia improvvisamente: è stata rubricata nel 2016 e il dottor Caiata un anno fa ne venne a conoscenza, rendendosi immediatamente disponibile presso la Procura della Repubblica di Siena per chiarire ogni eventuale contestazione". Per De Martino la vicenda che vede interessato Caiata "a tutt'oggi non ha un fatto specifico. Non viene detto: si contesta un episodio, un operazione o chissà che cosa. E' una indagine molto generica come tutte le procure d'Italia fanno". Alla domanda se questa vicenda sia da collegare alle prossime elezioni politiche, il legale risponde: "non lo dico io ma lo dicono in tanti".

"Sono innocente ma mi autosospendo", poi ci ripensa: "Non mi ritiro, sono più tosto di prima"
"Sono totalmente convinto della mia buona volontà, della mia buona fede e della mia innocenza ma non voglio che il M5s abbia alcun danno da questa vicenda perché nulla c'entra. Per questo metto totalmente a disposizione tutta la documentazione che possa servire per chiarire questo attacco che mi viene rivolto e mi autosospendo dal Movimento". Lo annuncia in un post il candidato M5s Salvatore Caiata.

Successivamente annuncia che non si ritirerà: "State tranquilli: non mi ritiro, sono più TOSTO di prima!", scrive su Facebook, utilizzando l'aggettivo "tosto", un termine da lui spesso usato per commentare le partite del suo Potenza calcio, primo in classifica del girone H della serie D, e alcune fasi di questa campagna elettorale con il Movimento cinque stelle.

"Per me stamattina non è stato un buon risveglio, perché mi sono trovato coinvolto in questo ciclone mediatico che mi lascia sbalordito, triste, dispiaciuto, furibondo, con chi senza pietà e senza sapere distrugge la vita di una persona che si è sempre comportata per bene" scrive ancora Caiata e si difende: "Sono una persona perbene e mio figlio può essere orgoglioso di suo padre perché ha sempre fatto tutto in modo onesto". "E' sicuramente sorprendente la tempestività con cui una notizia vecchia di due anni venga riportata oggi, da tutti i media nazionali, a meno di dieci giorni dal voto" aggiunge il patron del Potenza che conclude: "L'affetto e le dichiarazioni di stima che ho ricevuto da migliaia di persone mi danno la forza per essere più determinato di sempre a voler contribuire al cambiamento di questo Paese".

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