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CULTURA

Crolli finanziari e atmosfere esotiche

Macao, l'inferno del gioco

Da sempre crocevia dei traffici dell'Estremo Oriente, Macao torna in mente come simbolo del mercato orientale nel giorno del panico nelle borse asiatiche. L'ex colonia portoghese ha inventato il casinò "low cost", in cui è possibile giocare cifre molto basse.  Proprio com'è accaduto sui mercati finanziari.

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di Cristina Bolzani Da sempre crocevia dei traffici dell'Estremo Oriente, Macao torna in mente come simbolo del mercato orientale nel giorno del panico nelle borse asiatiche.
 
L'ex colonia portoghese - ora regione amministrativa speciale della Cina - ha inventato il casinò "low cost", in cui è possibile giocare cifre molto basse. Giocatori del mercato di massa sono stati così attirati nel mondo delle scommesse; proprio com'è accaduto sui mercati finanziari, dove milioni di piccoli investitori si sono visti all'improvviso la possibilità di 'giocare' i risparmi nella grande roulette della Borsa. A Macao, unica zona della Cina in cui i giochi d'azzardo sono autorizzati, i ricavi sono crollati dopo  la stretta anticorruzione del governo cinese

 
Un film del 1939, Macao, l'enfer du jeu - tratto da un romanzo di Maurice Dekobra - racconta in chiave melodrammatica l'atmosfera del posto, seppure con certi cliché dell'esotismo all'occidentale. Traffico d'armi, navigatori avventurieri, sale da gioco, capimafia locali, giovani ingenue che scoprono il mondo, il tutto con l'allure anni Trenta. Nel Mare della Cina un filibustiere salva una bella dalla fucilazione e l'imbarca su nave per Macao con un carico d'armi. Coinvolti un giornalista francese e la giovane figlia di un capo banda cinese. Finale tragico per tutti, non per i due che si sposeranno.


Per approfondire quel periodo: Andrew FieldShanghai's Dancing World: Cabaret Culture and Urban Politics, 1919-1954
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