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ITALIA

Stralci dal verbale dell'interrogatorio del pm Paolo Ielo

Mafia Capitale: Odevaine racconta ai pm le sue verità. Marroni e Caltagirone annunciano querele

Odevaine al pm: "Alemanno, nel giro di qualche anno, individuò nel 'sistema Buzzi' il riferimento nel settore del sociale per l'aggiudicazione dei lavori". Francesco Totti avrebbe "pagato 'in nero' alcuni vigili urbani" per "scortare" i suoi figli

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Roma Luca Odevaine, già appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per i richiedenti e ora imputato al processo Mafia Capitale,  il 15 ottobre scorso, interrogato dal pm Paolo Ielo, ha raccontato le sue verità: "La destra non aveva soggetti economici di riferimento, dunque l'amministrazione Alemanno, nel giro di qualche anno, individuò nel 'sistema Buzzi' il riferimento nel settore del sociale per l'aggiudicazione dei lavori". 

Alemanno "non aveva una classe dirigente pronta"
Così Odevaine, da qualche giorno agli arresti domiciliari dopo una detenzione nelle carceri di Torino e di Terni, racconta la propria versione. Quando, nell'aprile 2008, divenne primo cittadino Gianni Alemanno - si legge nel verbale depositato il 5 novembre - "il nuovo sindaco mi chiese di rimanere fino a luglio". Insomma "non credeva di vincere e quindi non aveva una classe dirigente pronta al governo della città. Io accettai e in tale periodo egli mi presentò Riccardo Mancini e l'onorevole Vincenzo Piso, indicandomeli come interlocutori per suo conto per tutte le questioni di mio interesse". I due "nella gestione del comune, mi dissero di voler inserire nei ruoli apicali e dirigenziali persone che, a prescindere dalla loro competenza e dalla competenza di chi in precedenza rivestiva quei ruoli, fossero di loro fiducia".

La replica di Alemanno: "Altre calunnie da Odevaine"
Immediata la replica dell'ex sindaco: "Dopo avermi lanciato addosso l'accusa di aver esportato soldi in Argentina, illazioni che la Procura stessa ha giudicato prive di fondamento, Luca Odevaine mi ha nuovamente inondato di chiacchiere e calunnie in liberta'", afferma in una nota Gianni Alemanno.

Licenze ai camion bar
Sulle concessioni ai camion bar, è riportato a verbale: "Di 500 licenze rilasciate, 430 erano tutte intestate a membri della famiglia Tredicine-Falasca che, fino all'avvento di Giordano Tredicine al consiglio comunale, finanziava tutta la politica romana". Già nella gestione Veltroni, dichiara a verbale Odevaine  "avevo individuato seri problemi nell'assegnazione delle concessioni". 

Le accuse a Caltagirone. Annunciate querele
Odevaine poi ha riferito ai pm una confidenza fattagli da Riccardo Mancini, ex Ad dell'Ente Eur, coinvolto anche lui nell'inchiesta di Mafia Capitale della Procura di Roma: "Mancini mi disse che era stata pattuita una tangente, pagata da Caltagirone, in relazione all'affare edilizio della Bufalotta, in direzione di Umberto Marroni, ex capogruppo del Pd in Campidoglio, Francesco Smedile, ex consigliere comunale del Pd e poi dell'Udc e Alemanno". Sia il deputato del Pd Umberto Marroni che  il Gruppo Caltagirone hanno annunciato querele. 

Totti avrebbe pagato 'in nero' alcuni vigili urbani per controllare i figli
Nei racconti verbalizzati dal pm Ielo, Odevaine parla anche di Francesco Totti che, a suo dire, avrebbe pagato 'in nero' alcuni vigili urbani che, fuori dall'orario di lavoro, avrebbero controllato i suoi figli in seguito alle voci di un possibile rapimento. Sei vigili, ha raccontato Odevaine, "effettivamente hanno svolto questa funzione. Questa cosa è verificabile perché per un certo periodo questi soldi li dava a me Francesco Totti, mi compilava un assegno tutti i mesi e io poi li davo a loro. Dopo un po' ho detto 'a me non mi piace questa cosa'". Dallo staff del calciatore filtra che la segnalazione del rischio di rapimento di uno dei figli effettivamente arrivò, e subito fu sporta denuncia: la vicenda, sempre secondo le stesse fonti, era insomma nota alle autorità e terminò quando tutto si rivelò una 'bufala'.
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