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ITALIA

La cupola

Mafia Capitale in Regione. Zingaretti dispone indagine interna. Si dimette Gramazio, capogruppo Fi

Dopo il consigliere Pd Eugenio Patanè lascia anche il capogruppo di Forza Italia. La cupola tentava di mettere le mani negli appalti milionari della Regione Lazio

Luca Gramazio (Ansa)
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Non solo il Campidoglio. La cupola cercava di allungare le mani sugli appalti milionari della Regione Lazio. E mentre il presidente Nicola Zingaretti dispone un'indagine interna per fare luce sulle centrali appaltanti, cade un'altra testa. A dimettersi è Luca Gramazio, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. È indagato per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata e illecito finanziamento. Il sospetto è che potesse essere uno dei contatti della cupola, oltre al consigliere dem dimissionario Eugenio Patanè.

L'indagine conoscitiva disposta da Zingaretti presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione - vale a dire Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti - è finalizzata a "verificare se società legate all'inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito". 

Zingaretti: "Fare luce sui tentativi di infiltrazione"
"Vista la gravità e l'eccezionalità della situazione - spiega il governatore del Lazio - occorre senza indugio portare alla luce qualsiasi tentativo di aggressione o infiltrazione possibile e nel caso fare chiarezza, mettendo a disposizione della Procura tutte le informazioni acquisite". 

Le dimissioni di Gramazio
"Ho comunicato ai colleghi la decisione di dimettermi da capogruppo per dedicarmi con tutto il mio impegno alla difesa della mia onorabilità e della mia storia politica" afferma il capogruppo Fi alla Regione Lazio Luca Gramazio indagato nel caso Mafia Capitale. "Mantenendo la mia posizione - spiega in una nota - potrei alimentare facili e strumentali polemiche che, fatalmente, coinvolgerebbero anche il mio partito. È per questo che intendo fare un passo indietro, mentre resta assolutamente inalterata la mia fiducia in una giustizia celere che possa far luce sulla verità e, inevitabilmente, escludermi da vicende che non mi appartengono".
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