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ITALIA

L'intervista

Mafia Capitale, il sindaco Marino: "Da noi porte sbarrate"

"Qui c'è un modo di agire e di operare diverso della criminalita organizzata - spiega il primo cittadino -. Non deve ricorrere alla violenza per gestire gli appalti, perché ha trovato dei tavoli di incontro con la cattiva politica e la cattiva amministrazione"

Ignazio Marino
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"Hanno provato" a coinvolgerci "senza riuscirci e lo dimostra il fatto che Mattia Stella non è indagato. E' una persona informata dei fatti e la perquisizione nei suo ufficio ha dato esito negativo. Il fatto che queste persone cercassero di fare pressione, tentando vie di accesso, è chiaro perché questa amministrazione ha sbarrato le porte a chiunque volesse influenzarla in qualsiasi modo". Così, in un'intervista a La Stampa, il sindaco di Roma Ignazio Marino, che vede l'assessore alla Casa della sua giunta, Daniele Ozzimo, indagato nell'inchiesta sulla 'cupola' romana.

"Ho conosciuto Daniele - continua - per la sua forza nell'imporre la legalita. Ho grande rispetto per il suo lavoro. Mi ha comunicato che aveva deciso di dimettersi e questo dimostra la statura istituzionale di una persona. Non sono un investigatore ma per il lavoro che ha fatto ho solo apprezzamento". 

"La cosa terribile, come ha spiegato il procuratore Pignatone sabato alla conferenza del Pd, anticipando quello che è accaduto, è che qui c'è un modo di agire e di operare diverso della criminalita organizzata. Non deve ricorrere alla violenza per gestire gli appalti, perché ha trovato dei tavoli di incontro con la cattiva politica e la cattiva amministrazione. E a quei tavoli si stringono accordi che permettono di fare affari", prosegue Marino.

"In questi anni - spiega il sindaco - ho fatto visita diverse volte nell'ufficio del procuratore Pignatone. Nel settembre 2013 dissi in aula che avevo scoperto dei meccanismi quantomeno di illegalita all'interno della gestione di assicurazioni di Roma. Chiesi le dimissioni di Panzironi all'inizio del mio mandato proprio perché ritenevo che non avesse le caratteristiche professionali per la gestione delle aziende di Roma. Ho allontanato gli amministratori delegati di molte societa importanti che fanno capo al Comune. Ho firmato un esposto in procura per un lodo tra un azienda privata e l'Atac per cui l'azienda pubblica avrebbe dovuto dare 77 milioni di euro. Ho fatto venire la Finanza in Campidoglio per controllare i conti 2008-2013. Ho segnalato che in Comune si compravano i software a 4mila euro invece che al loro prezzo di mercato, ossia 500 euro. Era sciatteria o arricchimento illecito".

"Saranno i magistrati a decidere le responsabilita" di Alemanno. "Intanto posso dire che il Comune di Roma si costituira parte civile in caso di giudizio", conclude Marino che, dialogando su Twitter con i cittadini, afferma: "Dobbiamo lavorare insieme, è con le persone oneste che questa città cambierà davvero". 


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