POLITICA
La commemorazione in ricordo di Dalla Chiesa, Mattarella "Suo sacrificio sia esempio per i giovani"
33 anni fa a Palermo l'attentato mafioso in cui persero la vita il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo. Questa mattina la commemorazione nel capoluogo siciliano. Cordoglio da parte di Mattarella, Grasso e Boldrini
“Desidero rendere il partecipe e commosso omaggio mio e del popolo italiano alla loro memoria, nella ferma convinzione che – prosegue il Capo dello Stato - la salvaguardia dei valori della democrazia e della libertà vada garantita con la mobilitazione e il contributo di tutti i soggetti istituzionali e delle forze politiche e sociali”.
Poi un pensiero rivolto ai giovani: “Il Prefetto Dalla Chiesa, con la sua inflessibile battaglia contro l’insidiosa opera delle organizzazioni terroristiche e criminali e la sua azione intelligente e tenace rappresenta un grande esempio per le nuove generazioni”.
A fargli eco, con una nota su Facebook, è il Presidente del Senato Pietro Grasso: "Dalla Chiesa può ancora insegnare molto a ognuno di noi. Ai ragazzi, che per ragioni anagrafiche non hanno memoria di questo straordinario uomo, suggerisco di studiarne la storia perché sia per loro una guida, un maestro a cui riferirsi quando saranno chiamati a fare la cosa giusta”.
Cordoglio anche da parte della Presidente della Camera, Laura Boldrini, che in una nota ha ricordato: "Il generale Dalla Chiesa fu tra i primi a comprendere pienamente la necessità di combattere la mafia in modo globale, affiancando all'azione investigativa e repressiva una capillare azione culturale. Andò nelle scuole e nei luoghi di lavoro a parlare di legalità e onestà, di senso dello Stato e di lealtà verso le Istituzioni - ha concluso Boldrini - per far capire ai siciliani che un nuovo modello sociale e culturale era auspicabile e possibile".
Intanto a Palermo, in via Isidoro Carini, luogo dove avvenne l’agguato mortale il 3 settembre del 1982, si è svolta una commemorazione alla quale hanno partecipato tra gli altri, le figlie di Dalla Chiesa, Il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il Prefetto di Palermo Francesca Canizzo.
"Credo che mio padre a Palermo sia sempre stato considerato una vittima di mafia di serie B, probabilmente perché non era siciliano, ma lui amava profondamente questa città - ha dichiarato Rita Dalla Chiesa - da quando è morto, però, sono cambiate molte cose, i siciliani hanno iniziato a ribellarsi". Poi ha proseguito "questa terra è afflitta da molti problemi, se i siciliani se ne liberassero Palermo sarebbe amata da tutto il mondo".
Chi non era presente questa mattina alla commemorazione è invece il Presidente della Regione Sicilia e proprio su questa assenza la figlia del generale ha commentato: "Crocetta aveva stima di mio padre? Mi piacerebbe sapere perché non è qui".
Sulla lapide in ricordo delle vittime, che proprio negli ultimi giorni ha subito un restyling grazie alle sollecitazioni della stessa Rita Dalla Chiesa, sono state deposte sette corone di fiori e durante la manifestazione è stato rispettato un minuto di silenzio.