ITALIA
Oltre 200mila sfollati dal 1960
Maltempo, per Coldiretti 82% dei comuni è a rischio idrogeologico
Più di cinque milioni di cittadini vivono in aree pericolose
''Una dramma che mette in evidenza ancora una volta la vulnerabilità del territorio nazionale dove a causa delle frane e delle alluvioni sono morte - sottolinea la Coldiretti - oltre 4mila persone dal 1960 ad oggi mentre gli sfollati e i senzatetto per le sole inondazioni superano rispettivamente i 200 mila e i 45 mila secondo i dati elaborati dal Cnr-Irpi. A questa situazione - denuncia la Coldiretti- non è certamente estraneo il fatto che nell'ultimo trentennio per la mancanza di concrete opportunità economiche e sociali sono praticamente dimezzati gli agricoltori presenti nelle aree marginali dove svolgevano una opera quotidiana di manutenzione del territorio, dei boschi e dei corsi d'acqua''.
''In questo periodo in Italia quasi 3 milioni di ettari di terreno coltivato, pari alla superficie della regione Sicilia e Val d'Aosta assieme, sono stati cementificati in pianura o abbandonati in montagna e collina dove ha prevalso l'incuria e si sono moltiplicati i rischi. I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con trombe d'aria, grandinate e vere e proprie bombe d'acqua, si abbattono su un terreno reso piu' fragile dalla cementificazione e dell'abbandono delle aree marginali, ma anche - conclude la Coldiretti - della mancanza di una programmazione adeguata che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori''.