POLITICA
Da Cdm ok a decreto nuove regole Ncc
Manovra: sì del Senato alla fiducia, testo torna alla Camera, bagarre in aula, ira del Pd
Salvini: "Siamo coerenti e di parola". Di Maio: "In Senato passata la manovra del popolo". Carfagna (FI): "Illusionismo per coprire nuove tasse". Orfini (PD): "Il 29 dicembre in piazza davanti al Parlamento"
Conte: passaggio Senato completato, ora tocca a Camera
"Un primo passaggio è stato completato adesso passiamo alla Camera". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando il Senato dopo il sì alla fiducia sulla manovra.
Salvini: "Siamo coerenti e di parola"
"Non siamo geni, non abbiamo fatto miracoli, ma siamo persone coerenti e di parola", dice Matteo Salvini su FB parlando della manovra, "non sono Batman e non sono Gesù bambino", ma "finalmente c'è un governo con le palle". "Sono contento di aver fatto le tre di notte per dare agli italiani dei fatti, lavoro vero", aggiunge. Il vicepremier ha elencato quelli che considera successi della Legge di Bilancio. "in sei mesi abbiamo fatto più noi che altri chiacchieroni in 6 anni - ha aggiunto -, sono stati sei mesi entusiasmanti".
"Facciamo che sia l'ultima manovra che ci costringa a una trattativa di settimane con commissari non eletti da nessuno che ci dicono cosa fare. La battaglia noi l'abbiamo fatta, la Legge Fornero si smonta, ad esempio. Se vince il cambiamento faremo in modo che la prossima manovra sia solo italiana, senza chiedere permesso a nessuno". Così su FB Salvini.
Di Maio: "In Senato passata la manovra del popolo"
"È passata in Senato la manovra del popolo, rientreremo il 27 e il 28 dicembre e l'approveremo verosimilmente in maniera definitiva alla Camera", dice il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. La manovra per Di Maio "nelle famiglie dei cittadini porta più welfare e più diritti ma allo stesso tempo viene massacrata da coloro che in questi anni i diritti ce li hanno tolti".
"Sono orgoglioso di dirvi che da marzo parte il reddito di cittadinanza - ha proseguito Di Maio - che da febbraio-marzo parte Quota 100 e la pensione di cittadinanza e di invalidità che si alza a 780 euro. Queste sono cose che ci devono rendere ogogliosi, come i fondi ai truffati delle banche". Poi: "Stanno girando un po' troppe 'balle' di Natale sulla manovra del popolo", scrive su Twitter.
Stanno girando un po' troppe "balle" di Natale sulla manovra del popolo. Così ho fatto questo test. In questi giorni potrete utilizzarlo anche voi sottoponendo a parenti e familiari questi semplici quesiti 😄 Buone feste 🎄💫 pic.twitter.com/MwDj24EOog
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 23 dicembre 2018
Carfagna (FI): "Illusionismo per coprire nuove tasse"
"A cosa si riferiscono quando parlano di Manovra con le palle? Al gioco delle tre palle: un illusionismo che punta a distrarre gli italiani da una realta' fatta di nuove tasse,maggiori spese per coprire misure assistenziali e di zero investimenti per creare lavoro e sviluppo. Dov'era la Lega mentre il M5s provava a ipotecare il futuro dell'Italia?". Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, su Facebook.
Gelmini (FI): risultato storico, manovra ha prodotto unanimità dissenso
"La manovra gialloverde ha prodotto un risultato storico: l'unanimità del dissenso. Come se non bastassero le critiche di tutte le associazioni di categoria, adesso anche i sindacati hanno annunciato una mobilitazione unitaria. Questa legge di bilancio non piace proprio a nessuno, forse nemmeno a chi è stato costretto a votarla in Parlamento. E come dare loro torto? Il governo ha umiliato il Parlamento, tagliato gli investimenti, rinviato le assunzioni nella PA e nelle università, quota 100 entrerà a regime solo nel 2020, della vera flat tax nemmeno l'ombra e sul futuro degli italiani pende la spada di Damocle dell'aumento monstre dell'IVA. Nessuna prospettiva, solo propaganda. E di propaganda è lastricato il cammino verso la recessione". Cosi' Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia.
Orfini (PD): "Il 29 dicembre in piazza davanti al Parlamento"
"Ieri al Senato è accaduta una cosa gravissima, nel metodo e nel merito. Una legge di stabilità sbagliata, pericolosa, iniqua, è stata imposta al parlamento senza che nessuno di quelli che hanno dovuto votarla avesse avuto modo non solo di discuterla, ma nemmeno di leggerla. Una violenza ai principi della democrazia parlamentare che non ha precedenti". Così in un post su Fb Matteo Orfini, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd.
"I nostri senatori hanno fatto il possibile per impedire questo scempio e lo stesso faremo alla Camera. Ed in ogni sede possibile, a cominciare dalla Corte costituzionale. In queste ore i candidati al nostro congresso hanno giustamente sollecitato una reazione forte. Per questo il 29 (nelle prossime ore i dettagli) vi chiediamo di raggiungerci davanti al Parlamento durante la discussione sulla stabilità. E il 12 gennaio saremo invece nelle piazze e nelle strade di tutto il paese per spiegare nel merito la follia di questa manovra che farà danni gravi al futuro dell'Italia".
Martina (PD): davanti alla Camera presidio per la democrazia
"In queste ore in Parlamento Lega e Cinque Stelle stanno consumando una rottura democratica, senza precedenti, pericolosa per il paese. Le loro forzature istituzionali e i contenuti della manovra che hanno imposto, oltre ogni normale possibilità di confronto, non possono passare sotto traccia". Così su Facebook il candidato alla segreteria del Partito democratico, Maurizio Martina. "Occorre che il PD tutto - prosegue Martina - si unisca e si apra alla partecipazione di quanti subiranno gli effetti drammatici di queste scelte. Nelle università e nelle scuole come nel sociale, nel mondo produttivo come in quello del lavoro. Faccio un appello a tutti i candidati PD perché si promuova insieme per Sabato 29 dicembre prossimo davanti alla Camera dei Deputati un presidio per la democrazia e l'Italia e condivido la proposta di sviluppare questa mobilitazione anche a gennaio nelle piazze con presidi ovunque nel paese. Chiamiamo a raccolta tutte le energie che vogliono costruire un'alternativa popolare a questo governo illiberale e pericoloso per il nostro futuro".
Meloni (FdI): svolta sovranista non è arrivata
"Dopo cinque anni di disastri della sinistra che hanno messo l’Italia in ginocchio serviva un cambiamento radicale. Purtroppo la svolta sovranista che Fratelli d'Italia chiedeva - riduzione delle tasse, investimenti pubblici, sostegno a famiglie e natalità, pari opportunità per il sud Italia - non c'è stata, e ci ritroviamo con una manovra che aumenta la spesa pubblica e colpisce le imprese, il lavoro e perfino i pensionati, con un taglio inaccettabile per chi prende pensioni da 1500 euro lordi. Insomma un provvedimento in piena continuità con le politiche della sinistra. Sparite le proposte del centrodestra, prima tra tutte la Flat tax, èper questo che Fratelli d’Italia ha votato contro". È quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
Sì del Senato in notturna, le opposizioni protestano
Dopo l'ennesima giornata al cardiopalma il Senato ha approvato la manovra, che dovrà tornare alla Camera per il via libero definitivo il 28 o il 29 dicembre, a poche ore dall'incubo dell'esercizio provvisorio. Il governo - in notturna - ha incassato la fiducia sul maxiemendamento che recepisce l'intesa con l'Europa, ma le opposizioni hanno battagliato fino all'ultimo (abbandonando la commissione Bilancio e manifestando il loro dissenso in Aula) e il Pd ha annunciato il ricorso alla Corte costituzionale perché - lamenta - ai senatori non è stato consentito di procedere a un solo voto sul testo.
L'ultimo miglio è stato anche il più lungo. L'avvio della discussione generale, prevista per le 14, è slittato alle 20,30. La tensione è salita in commissione Bilancio quando il governo ha annunciato la necessità di modificare il testo presentato per correggere degli errori formali e per stralciare alcune norme per motivi di copertura. Una decisione che ha suscitato la reazione dell'opposizione. FI ha lasciato la commissione prima del voto sulla modifica del testo, il Partito democratico ha chiesto le dimissioni del presidente della commissione, Daniele Pesco, Leu e FdI non hanno partecipato al voto.
Più tardi, quando dopo l'ennesima capigruppo il testo è finalmente giunto in Aula, si è sfiorata la rissa allorché i senatori dem si sono avvicinati ai banchi del governo. Sono volate alcune copie del maxiemendamento e Simona Malpezzi, del Pd, ha accusato la senatrice questore Laura Bottici (M5s) di averle "messo le mani addosso".
Per calmare gli animi il presidente Casellati ha sospeso per alcuni minuti la seduta. Alla ripresa, finalmente, è iniziato l'iter che ha portato all'approvazione del testo.
Salvini: reddito di cittadinanza e quota 100 a inizio anno
Il vicepremier leghista e ministro dell'Interno risponde a notte fonda ai microfoni di Rainews24 e commenta il maximendamento alla manovra economica votato con la fiducia al Senato. Assicura che per quel che riguarda i provvedimenti relativi a "reddito di cittadinanzae quota 100 si parte a inizio anno". E poi sul decreto che sta scatenando le proteste dei tassisti e degli Ncc commenta: "Prevede che tutti possano lavorare e che si metta finalmente ordine in un settore caotico".