POLITICA
Attivate Dia e Interpol
Marcello Dell'Utri latitante. La Procura di Palermo chiede la ricerca internazionale
L'ordine di custodia cautelare per il braccio destro di Berlusconi non è stato eseguito perché l'ex senatore del Pdl è irreperibile. Martedì attesa la sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa
Da aprile forse in Libano
Le notizie riguardo ai recenti spostamenti di Dell’Utri sono tante e confuse. L’ultima, quella più attendibile che arriva dalla procura generale di Palermo, è che agli inizi di aprile fosse a Beirut, in Libano. Un’indicazione che conferma l’indiscrezione di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo. E il fatto che nella sua abitazione milanese, a cui avrebbe dovuto essere notificata l'ordinanza di custodia cautelare emessa da Palermo, Dell’Utri non si vede da tempo. Ma il giallo della presunta fuga dell’ex senatore si arricchisce di un altro particolare, con le autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell'aeroporto internazionale della capitale libanese che smentiscono l’arrivo del passeggero Marcello Dell’Utri, così come l’avvocato difensore Giuseppe Di Peri ammette di non vederlo da giorni e alla domanda su dove possa essere, a Radio24, risponde: "Lo sa soltanto lui". L'avvocato comunque si fa scappare qualche notizia in più, affermando che Dell'Utri ha dei problemi di salute e recentemente è andato in Francia per
avere contatti con presidi ospedalieri. "E' tornato dalla Francia - continua Di Peri - Penso che quando ci sarà la Cassazione opererà una riflessione su quello che
dovrà fare".
L'intercettazione e i passaporti
I tempi dell’arrivo a Beirut però coincidono con quelli di una nota della Dia di Palermo che ha subito attivato i Centri operativi sul territorio nazionale e nelle prossime ore anche tutti i canali di ricerca, sia in area Schengen, che in altre aree sensibili per riuscire a individuare la posizione dell’esponente del Pdl. E il procuratore generale di Palermo, già lo scorso sette aprile, nella richiesta d’arresto, aveva prospettato una situazione “particolarmente allarmante". Il Pg Luigi Patronaggio faceva riferimento a un'intercettazione ambientale da cui emergeva un progetto di fuga all'estero di Dell'Utri grazie al possesso di alcuni passaporti diplomatici. Una circostanza smentita però dalla Farnesina, dove non risulta che Dell’Utri sia in possesso di documenti del genere.