POLITICA
La Procura ha aperto un fascicolo
Marino: "Basta polemiche, pago di tasca mia le spese fatte e restituisco la carta"
Le spese del sindaco sono finite nel mirino degli esposti prensentati da Fdi e M5S. Marino: "Ho speso meno di 20mila euro nell'interesse della città, li regalo di tasca mia a Roma"
In una nota ha poi ricordato di essere stato lui "a mettere on line tutti gli atti di cui si parla in queste ore. Dopo gli anni opachi e neri è la mia amministrazione ad aver portato trasparenza. Faccio questo gesto per i romani, non per chi mi attacca. Ma ora voglio che Roma guardi avanti, guardi all' impegno per il Giubileo, ai cambiamenti necessari perché i cittadini vivano meglio in una città più moderna e accogliente".
Il caso delle spese
Le spese di rappresentanza del sindaco sono finte nel mirino di Fratelli D'Italia e Movimento 5 Stelle che hanno presentato esposti per peculato. La Procura ha quindi aperto un fascicolo ma senza ipotesi di reato né iscritti. Nell'esposto di FdI si parla di cene "alcune delle quali - è detto nell'atto - probabilmente non istituzionali", e di spese "di tintoria per il lavaggio dei capi indossati in occasione di visite di Stato e ufficiali (997 euro), l'acquisto di calici e pissidi per ricorrenze e celebrazioni religiose (2.200 euro), buffet-lunch con una federazione sportiva (7.143 euro).
Plafond della carta aumentato
Le indagini sono ancora alla fase delle "verifiche", il Pm acquisirà tutta la documentazione relativa all'aumento del massimale, da 10mila a 50mila euro, di utilizzo mensile della carta di credito in dotazione al primo cittadino. Gli inquirenti di piazzale Clodio dovranno accertare se Marino abbia sostenuto spese con la carta di credito del Comune al di fuori dei fini istituzionali, come sostengono i firmatari degli esposti, e per questo motivo, oltre ad esaminare la documentazione sull'aumento del plafond sentiranno, come testimoni, anche i titolari degli esercizi ai quali fanno riferimento i giustificativi di spesa.