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ITALIA

Da Lunedì 15 settembre

Matrimoni gay, a Bologna via alla registrazione delle unioni contratte all'estero

I residenti del capoluogo emiliano possono chiedere la trascrizione degli atti nell'archivio di stato civile del Comune

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Via libera alla 'messa in regola' dei matrimoni gay celebrati all'estero. Da lunedì 15 settembre i residenti a Bologna, dello stesso sesso, che si sono detti sì in terra straniera, possono chiedere la trascrizione degli atti attestanti il loro matrimonio nell'archivio di stato civile del Comune di Bologna presentando l'istanza al Protocollo Generale di piazza Maggiore. 

Questa possibilità - ricorda una nota di palazzo d'Accursio -  nasce dalla direttiva del 30 giugno firmata dal sindaco Virginio Merola. L'istanza da compilare - spiega la nota del Comune - consiste nella compilazione di un modulo in bollo da 16 euro, indirizzato al sindaco, accompagnato da copia di un documento di identità dei firmatari.

Gli interessati dovranno consegnare l'atto in originale o in copia conforme, legalizzato dal Consolato/Ambasciata italiana competente all'estero, oppure munito di apostille per i Paesi aderenti alla Convenzione dell'Aja del 5 ottobre 1961, insieme alla traduzione in lingua italiana effettuata da interprete giurato la cui firma sia legalizzata. 

Per i Paesi aderenti alla Convenzione di Vienna del 1976 l'atto di matrimonio può essere presentato su modello plurilingue. Su richiesta dei diretti interessati, verrà rilasciata la sola copia integrale dell'atto di matrimonio trascritto.
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