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POLITICA

L'informativa di Conte sul Mes, le reazioni delle opposizioni

Meloni: "Conte fa lezioncine, ma ci riempie di menzogne", il ministro Gualtieri lascia l'aula. Molinari (Lega): "Il premier si dimetta, non ha rispettato mandato Parlamento". Ma Giorgetti: "Conte seguirà la linea Camere, che volere di più?". Brunetta (FI): "Prendiamo tempo. Dibattito per tanti versi ingiusto". Marattin (Iv): dalla Lega "balle mai sentite solo per qualche like in più"

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"Presidente Conte, se non ci fossero in mezzo i soldi degli italiani mi sarei divertita ad ascoltarla. Ha letto 40 minuti di resoconti parlamentari per contraddire quello che ha fatto il suo governo, smentire il suo governo". Così la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, intervenendo nell'aula di Montecitorio dopo l'informativa del premier Giuseppe Conte sul Mes. Nel corso del suo intervento, il premier ha detto di essere particolarmente stupito del comportamento della "deputata Meloni nel diffondere notizie allarmistiche, palesemente false" sul Mes.

Mentre iniziava a parlare Meloni, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha lasciato l'emiciclo. Inutili i tentativi dei parlamentari di FdI di trattenerlo. "Ministro-ministro", ha  gridato qualcuno, mentre il titolare del Mef usciva dall'Aula.

"O il trattato è emendabile e vedremo se ci saranno modifiche o come dice Gualtieri 'tutto è chiuso'?- ha continuato Meloni-. Lei, Premier Conte, mente su tutto. Tra le tante menzogne non c'è solo il metodo ma anche il merito. Avete parlato di modifiche minime, ma non siamo cretini: il premier ha confermato che il fondo salva stati diventa fondo salva banche. E ora si tratta di banche tedesche". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, intervenendo nell'aula di Montecitorio dopo l'informativa del premier Giuseppe Conte sul Mes. "Mentre le nostre banche le abbiamo salvate con i soldi nostri, ora le banche tedesche andranno salvate sempre con i soldi nostri", ha aggiunto la leader di FdI.

"Voglio la verità, ma il governo non la può dire. Temo che Conte abbia dato l'ok di fatto su una riforma da cui l'Italia ha tutto da perdere in cambio di una benedizione europea" ha quindi affermato. "Ora - ha osservato infine Meloni - l'11 dicembre vediamo che farà Luigi Di Maio e i Cinque Stelle: basta con i proclami, abbaiate alla luna sui giornali e poi scodinzolate in Parlamento. Basta con i proclami, per una volta alzate la testa, provate a dimostrare che la vostra poltrona vale meno dei risparmi degli italiani".

Molinari (Lega): Conte si dimetta, non ha rispettato mandato Parlamento
Giuseppe Conte "si rechi dal capo dello Stato per rassegnare le dimissioni, perché il governo non ha rispettato il mandato parlamentare" sul Mes è stato invece il commento di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, parlando in aula. "Conte sostiene di aver pienamente esercitato il mandato parlamentare e che il Trattato non è ancora chiuso - ha aggiunto -  questo mi rincuora, però si chiarisca con il ministro dell'Economia Gualtieri che la settimana scorsa in Senato ha risposto che il pacchetto era chiuso".

Ma Giorgetti: Conte seguirà linea Camere, che volere di più?
"Il 19 giugno abbiamo votato in Parlamento una risoluzione sul Mes: Conte ha detto che si conformerà a quella. Cosa vogliamo di più?" dice invece il deputato leghista Giancarlo Giorgetti.

Brunetta (FI): prendiamo tempo. Dibattito per tanti versi ingiusto
"Trasformiamo in positivo questo dibattito per tanti versi ingiusto, glielo riconosco. Mi piacerebbe ci fosse altrettanta forza e determinazione nel porre in positivo i dubbi sollevati da tante parti e che si trasformasse questo dibattito in una proposta dell'Italia alla Conferenza sul futuro dell'Europa, mettendo dentro la componente economica come principale. Prendiamo tempo all'Eurogruppo spiegando i dubbi del Parlamento e prendiamo tempo sulla risoluzione del 10 dicembre che rinnoverà quella di giugno. Non dobbiamo essere il Paese sotto accusa o sotto tutela ma quello che costruisce l'Europa" ha detto Renato Brunetta (FI).

Marattin (Iv): dalla Lega "balle mai sentite solo per avere qualche like in più"
Sul Mes "si è preferito impostare il  discorso sulla più grande serie di bugie e mistificazioni che questa  Repubblica abbia mai visto in un dibattito pubblico e parlamentare, e  da qui arriva il pericolo alla democrazia" ha detto Luigi Marattin alla Camera. "A Salvini è stato consentito di andare in Tv e sui quotidiani a dire  che il Mes è un organismo privato", e "in aula Molinari ripete senza vergogna che si prevede la ristrutturazione del debito: è un bugia e chi la ripete in quest'aula non fa un buon servizio -ha aggiunto il deputato di Italia Viva-. Forse avrete qualche like in più raccontando qualche balla qui dentro ma non state onorando la Costituzione sulla quale giuriamo".

Fassina (Leu): rinviare e riaprire discussione
"Per le riforme dell'Ue condividiamo la logica del pacchetto richiamata dal presidente del Consiglio Conte: strumento di bilancio per l'Eurozona, Mes e assicurazione europea sui depositi bancari vanno valutati insieme. Ma attenzione: la valutazione va fatta a trittico completato e il trittico non si completa con la road map su un capitolo essenziale come la banking union". Lo ha detto in Aula Stefano Fassina. "E' necessario un rinvio per consentire al Parlamento una valutazione compiuta anche della Banking Union e, nel frattempo, dobbiamo impegnarci per riaprire la discussione sul Mes per correggere le norme più pericolose", ha concluso.

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