ITALIA
Emergenza migranti
Commissione Difesa: stop a corridoi umanitari delle Ong
La Guardia costiera coordini tutte le operazioni e le organizzazioni siano certificate
Per le Ong 'integrate' nel sistema di soccorso in mare ai migranti, "occorre elaborare forme di accreditamento e certificazione che escludano alla radice ogni sospetto di scarsa trasparenza organizzativa e operativa". Chiede la Commissione. In particolare, spiega la relazione, "si dovranno adottare disposizioni che obblighino le Ong interessate a rendere pubbliche nel dettaglio le proprie fonti di finanziamento, cosa che alcune di loro già fanno, oltre che i profili e gli interessi dei propri dirigenti e degli equipaggi delle navi utilizzate, spesso a noleggio. Anche altri indicatori sono da tenere in debita considerazione, quale la collaborazione con le autorità italiane". "Le uniche Ong certificate sono infatti due e noi crediamo che invece la certificazione debba consistere in una verifica dell'adeguatezza delle barche, una chiara definizione delle caratteristiche degli equipaggi e trasparenza nei finanziamenti" Spiega Latorre.
Commissione Difesa: indagini fin da salvataggi ong
Per non disperdere "preziosi elementi di prova" sarebbe opportuno consentire "l'intervento tempestivo della polizia giudiziaria contestualmente al salvataggio da parte delle ong". Lo indica la relazione approvata all'unanimità dalla commissione Difesa del Senato ed illustrata dal presidente, Nicola Latorre. Dalle audizioni dei procuratori siciliani, spiega Latorre, "è emerso che i satellitari vengono buttati in mare se i soccorsi sono fatti dalle navi militari, mentre nel caso di intervento di navi delle ong, i telefonini vengono recuperati per essere riutilizzati in altre traversate. E in alcuni casi - ha aggiunto - quando il soccorso e' fatto dalle organizzazioni
umanitarie, soggetti libici prelevano il motore del barcone per riusarlo".