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ITALIA

Il vertice del Viminale

Migranti: Regioni e comuni dicono sì all'accoglienza, no dei governatori leghisti

Il ministro dell'Interno chiede di ripartire equamente in tutte le regioni gli immigrati che sbarcano al sud. Entro l'anno potrebbero essere 200mila gli arrivi

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Giornata calda per le istituzioni italiane sul fronte immigrazione, che registra una spaccatura tra governo e regioni a guida leghista: Lombardia e Veneto.
Nonostante questo, il vertice al Viminale con governatori e sindaci riesce a mettere nero su bianco un progetto di accoglienza, che risente inevitabilmente di quello del luglio 2014, ma che va verso l'equa ripartizione dell'accoglienza dei migranti in tutte le regioni del Paese. 

Alfano: "Incontro positivo"
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha giudicato "positivo l'incontro con Comuni e Regioni", sottolineando che "non si può chiedere l'equa distribuzione in Europa se non si realizza l'equa distribuzione in Italia". Un riferimento forse al "no" espresso da Veneto e Lombardia, con il governatore della prima che ha riferito di "aver già dato".  Le modalità della risposta sulla vicenda migranti sarà costruita sulla base dell'intesa di luglio 2014, che peraltro dovrà essere ancora pienamente applicata. A breve poi partirà una cabina di regia, che molto probabilmente opererà da Palazzo Chigi, costituita da Governo, Comuni, Regioni, Ministero della Difesa e Demanio.  

Fassino (Anci): "Rivedere funzionamento commissione asilo politico"
Positiva anche la valutazione del presidente Anci Piero Fassino, che ha tuttavia sottolineato l'insufficienza del numero degli hub regionali e la necessità di accelerare sui sistemi di screening, necessari per il successivo smistamento ai Comuni. L'intesa con il governo, ha aggiunto il sindaco di Torino, "prevede un allargamento dell'accoglienza dei profughi ospitati dai comuni con il potenziamento del sistema Sprar, tra l'altro con la concessione di incentivi ai comuni che collaboreranno". A suo giudizio a questo punto "bisogna prevedere un aumento delle commissioni per la valutazione per le richieste d'asilo, ma bisogna fare in fretta perché quello attuale ha dei meccanismi lenti". Sul fronte europeo, ha osservato ancora, "bisogna far capire che anche gli altri Paesi comunitari debbono partecipare alla soluzione di questa emergenza".  

Chiamparino: "Disponibilità dei territori"
Il presidente della conferenza delle regioni Sergio Chiamparino ha spiegato di aver comunicato al governo la piena disponibilità dei territori per riequilibrare il numero delle presenze dei migranti. "Da ora in poi - ha aggiunto - serve un'opzione affinché i governatori accettino una sfida umanitaria e spero che altri presidenti di Regione mi seguano". Una sorta di preambolo a quanto riferito successivamente, quando ha spiegato che "due Regioni hanno ribadito la loro contrarietà, il Veneto e in parte la Lombardia, basata su motivazioni prevalentemente politiche. E' chiaro che se si sommano gli immigrati che lavorano in una regione da vent'anni con i rifugiati e richiedenti asilo si raggiungono cifre diverse. Ma qui stiamo parlando di migranti".

Zaia: "Abbiamo già dato"
Tranchant la posizione del Veneto, con il governatore Luca Zaia che ha ribadito il suo "no assoluto all'arrivo di nuovi migranti. La mia regione ha già dato e infatti a livello nazionale è una delle prime tre per livello di accoglienza", "con 514 mila immigrati, vale a dire il 10,5% della popolazione, e 42 mila stranieri senza lavoro. Senza calcolare i 25 mila stranieri che provengono da nord-est via terra". Una posizione pressochè uguale l'ha espressa l'assessore lombarda all'Immigrazione Simona Bordonali, per la quale "le Regioni non possono più farsi carico dell'emergenza migranti e a questo punto un'alternativa valida è avere una posizione piu' forte con l'Ue".  

I dati: "Entro il 2015 possibili 200mila arrivi"
L'aggiornamento degli arrivi è stato fatto intanto in mattinata da Mario Morcone, ascoltato dalla Commissione d'inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti. Finora, ha spiegato il Capo Dipartimento Diritti Civili ed Immigrazione del Ministero dell'Interno, sono arrivate 33 mila persone, il 15% in piu' rispetto allo stesso periodo del 2014; quindi, è ipotizzabile che il totale degli arrivi nel 2015 possa superare i 170 mila dell'anno scorso, attestandosi a poco meno di quota 200 mila. Nel frattempo, ha ricordato ancora il rappresentante del Viminale, sono 85 mila le persone ospitate. Infine i costi: l'anno scorso sono stati spesi 630 milioni per l'accoglienza, cifra che è destinata ad aumentare quest'anno.
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