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ITALIA

Il concorso 'Scrittori in erba'

Migranti, il tema più bello: la piccola Gaia e suo fratello Aiag

La bambina di 11 anni ha vinto il concorso Scrittori in Erba, organizzato dal Miur, a cui hanno partecipato le scuole pubbliche secondarie di Roma: "...penso che l'uomo non sappia più amare"

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Dall'inizio di quest'anno sono già migliaia i bambini migranti approdati in Italia: una tragedia nella tragedia, visto che solo quelli non accompagnati sono arrivati al ritmo di oltre 1.000 al mese. I bambini, si sa, vedono, sentono e capiscono cose che gli adulti nemmeno immaginano. Cose come quelle che ha scritto Gaia, 11 anni,  che con il suo tema ha vinto il concorso Scrittori in Erba, organizzato dal Miur (il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) e a cui hanno partecipato tutte le scuole pubbliche secondarie di Roma.

La traccia era semplice, quasi solo un suggerimento, una porta aperta che diceva: "Mi chiamo.....e vengo da lontano", e chiedeva ai bambini di mettersi nei panni di un coetaneo migrante che arrivava in Italia, e di raccontarne emozioni, paure, desideri e speranze. Gaia non ha avuto dubbi: "Mi chiamo Aiag e vengo dall'Africa", ha scritto. E poi ha sorpreso e commosso tutti perchè, come spesso fanno i bambini, ha ricordato agli adulti l'essenza delle cose.

Questo il suo racconto. "Mi chiamo Aiag e vengo dall'Africa; io e la mia famiglia siamo venute in Italia. Ho chiesto alla mia mamma perché ora siamo qui e non in Africa, lei mi dice che è per una cosa chiamata guerra; penso che l'uomo abbia perso la voglia di vivere e che non sappia più amare, ma non l'ho detto a mamma perché il suo viso si era riempito di lacrime ed erano come lacrime indelebili che avevano macchiato il suo cuore. Quando esco per strada ho paura perché tutte le persone si allontanano da me ed i bambini si rifiutano di essere miei amici; a me non importa perché io ho già molte amiche: le stelle. Ci vediamo tutte le sere ed io confido loro tutti i miei segreti; uno di questi è rivedere il mio papà che mi manca molto e voglio anche tornare a casa mia, nella mia cameretta, con i miei amici. Finalmente mamma e' riuscita a trovare lavoro in una casa dove c'è un bambino come me, ed ogni giorno fa le pulizie li'. Quasi dimenticavo! La mia mamma forse è riuscita a trovare una casa (lo spero perché vorrei un bel letto). Mi manca l'Africa, ma non posso fare altro che pregare le stelle di donarmi la felicità che mi è stata tolta dalla rabbia dell'uomo. Penso che non sia giusto che i bambini non vogliano fare amicizia con me, perché in fondo io sono un bambino come loro".
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