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ITALIA

Milleproroghe

Scintille in Aula, proteste del Pd in Senato contro il rinvio dell'obbligo di vaccini

Via libera del Senato al decreto Milleproroghe. L'Aula ha approvato il decreto con 148 sì, 110 no e 3 astenuti. Il provvedimento passa ora alla Camera. La seconda lettura è prevista a settembre alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. 

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Interventi da parte di tutti i senatori dem, in aula a Palazzo Madama, sul rinvio dell'obbligo di vaccino per nidi e materne previsto da un emendamento al milleproroghe. Il gruppo al Senato del Partito democratico, all'inizio della seduta, ha protestato contro l'inserimento della materia all'interno del decreto ma la presidente Elisabetta Alberti Casellati richiama al rispetto dei tempi. Scintille in Aula al Senato sul decreto Milleproroghe.

Botta e risposta tra il capogruppo dem, Andrea Marcucci, e la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il presidente dei senatori Pd ha sottolineato che la discussione sul processo verbale non può essere conteggiata all'interno del contingentamento stabilito per l'esame del decreto. "Il contingentamento è stato stabilito all'unanimità nella capigruppo - ha detto Casellati - se fosse così vuol dire che i tempi si possono aumentare a iosa e il contingentamento non conta più. Io non ho nessuna difficoltà a stare qui fino a Ferragosto, basta che lo decida la capigruppo". 

"Contestiamo che sia stata fatta passare una modifica sostanziale del decreto Lorenzin - ha detto il senatore dem Alan Ferrari - su un tema avvertito da tutte le famiglie italiane, all'interno di un decreto amministrativo come il mille proroghe".  I lavori poi sono ripresi dall'esame degli emendamenti all'articolo 6. Il via libera è atteso nel primo pomeriggio.




Rizzotti (Fi): governo irresponsabile su proroga
"La maggioranza e il governo hanno introdotto nel Milleproroghe surrettiziamente lo slittamento dell'obbligo vaccinale per i bambini che frequentano i nidi, le scuole materne e le altre scuole. E' una vergogna assoluta cui si è prestata la ministra della Salute dopo che aveva assicurato che avrebbe presentato un disegno di legge ad hoc sui vaccini. Scherzate sulla salute dei meno protetti e di chi non puòdecidere per sè: i bambini". Lo ha ribadito in Aula al Senato la vicepresidente dei senatori di Forza Italia Maria Rizzotti.

"Lo dico da medico - ha aggiunto Rizzotti - sappiate che sono morte recentemente due bambine di pertosse, è davvero inimmaginabile prorogare per un anno l'obbligo vaccinale, chi non vaccina i propri figli commette un gravissimo reato. E non sarà possibile,come sostiene il governo, che si faranno le classi differenziate con gli immunodepressi in un lato e gli altri bambini dall'altro. Non è una soluzione praticabile, basterebbe parlare con i presidi, con chi vive la scuola. Vi siete assunti una responsabilità più grande di voi - ha concluso Rizzotti"

Ok Senato con 148 sì, passa alla Camera
Via libera del Senato al decreto Milleproroghe. L'Aula ha approvato il decreto con 148 sì, 110 no e 3 astenuti. Il provvedimento passa ora alla Camera. La seconda lettura è prevista a settembre alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. 

Contro il rinvio dell'obbligo di vaccino sono mobilitate anche le regioni di centrosinistra
"La proroga dell'obbligo vaccinale è un passo indietro. Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato". Lo ha affermato ieri Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e  Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni, che, interpellato dall'ANSA, rinnova l'invito al ministro Grillo ad ascoltare le Regioni. "Vogliamo essere sentiti, serve una intesa con le Regioni".

"I vaccini non sono un fatto burocratico - ha osservato Saitta - ma la più grande modalità di prevenzione. Consentono di ridurre le malattie gravi e mortali e, in alcuni casi, addirittura di eliminarle. La proroga è un segnale negativo perché ha deciso di vaccinare i propri figli, che sono la stragrande maggioranza. C'è il rischio di fare davvero un passo indietro su un tema fondamentale per la salute dei cittadini".

"Come Regioni chiediamo al governo di essere sentiti, perché serve una intesa con le Regioni. Qualora il governo non volesse farlo, e l'emendamento con la proroga dovesse essere approvato, allora abbiamo due strade: riprendere il lavoro sull'obbligo vaccinale che le Regioni avevano già fatto, e che era stato interrotto per arrivare alla legge Lorenzin, oppure ricorrere alla Consulta, perché la sanità non è competenza esclusiva dello Stato".

Autocertificazione se slitta il milleproroghe
Alla riapertura delle scuole, a settembre, i genitori dovranno comunque presentare l'autocertificazione delle avvenute vaccinazioni obbligatorie dei figli per nidi e materne se, come è quasi certo, il decreto milleproroghe non sarà approvato alla Camera prima della pausa estiva prevista da martedì.  Il via libera del Senato, infatti, è atteso per domani, poi le intese sui lavori a Montecitorio allo stato escludono l'ok definitivo prima delle vacanze dei parlamentari. Fuori tempo massimo per le iscrizioni a scuola.

Presidente Regione Marini: regione Umbria manterrà l'obbligo
"I vaccini sono una conquista della ricerca scientifica, dell'avanzamento della scienza medica, avere le vaccinazioni pubbliche e gratuite garantite dal Servizio sanitario è un risultato democratico di uguaglianza di diritti": così, in un post nel suo profilo Facebook, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. "Vaccinarsi - prosegue - significa proteggere se stessi e la comunità di appartenenza. L'Umbria da molti anni è in testa per coperture vaccinali sulla popolazione di riferimento. Tutelare la salute dei bambini e proteggere i bambini immunodepressi che non possono vaccinarsi è un obbligo delle istituzioni preposte alla salute. Noi non arretreremo in questa conquista di civiltà e non scambieremo la salute delle persone per quattro miseri voti di movimenti minoritari, oscurantisti, antiscientifici...". "La Regione Umbria - conclude - si doterà di una propria legge regionale mantenendo l'obbligo della certificazione vaccinale per l'iscrizione a tutte le scuole della regione". 
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