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ITALIA

Morte Lo Porto, Gentiloni: "Errore degli Stati Uniti ma colpa dei terroristi"

Il ministro degli Esteri esprime il suo cordoglio alla famiglia

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Giovanni Lo Porto è morto per un "tragico e fatale errore dei nostri alleati americani  riconosciuto dal Presidente Obama" ma "la responsabilità della sua morte e della morte di Warren Weinstein è integralmente dei terroristi contro i quali confermiamo l'impegno dell'Italia con i nostri alleati". Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.  Di fronte alla sconvolgente notizia della morte di Giovanni Lo Porto sono innanzitutto vicino al dolore di sua madre e di tutti i suoi familiari, ha poi dichiarato Gentiloni.

Le tragiche circostanze che hanno portato alla sua uccisione in un'area del Punjab al confine tra Afghanistan e Pakistan rendono ancora più drammatica la sua morte. Giovanni Lo Porto - si sottolinea alla Farnesina - era un volontario generoso ed esperto, attivo da anni nell'organizzazione basata in Germania  Welthungerhilfe, aveva lavorato per i più deboli in diversi paesi e da ultimo in Pakistan, dove era stato sequestrato da un gruppo terrorista nel gennaio 2012.

In questi tre anni il Ministero degli Esteri e le diverse articolazioni dello Stato hanno fatto ogni sforzo per rintracciare e cercare di restituire ai suoi cari Giovanni Lo Porto. La conclusione purtroppo è stata diversa a causa del tragico e fatale errore dei nostri alleati americani riconosciuto dal Presidente Obama. La responsabilità della sua morte e della morte di Warren Weinstein, per la quale esprimo le mie più sincere condoglianze, è integralmente dei terroristi contro i quali confermiamo l'impegno dell'Italia con i nostri alleati.

Ringrazio in particolare - ha aggiunto il ministro degli Esteri - l'Unità di Crisi della Farnesina per l'impegno di questi tre anni e per il lavoro che in queste ore sta svolgendo a Palermo a fianco dei familiari di Giovanni Lo Porto

 
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