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ITALIA

4 marzo 2015

Napoli, Città della Scienza due anni dopo il rogo: la festa della ricostruzione per non dimenticare

Tutto ha avuto inizio la sera del 4 marzo del 2013, quando le fiamme si sprigionarono nei padiglioni del Science Centre. Per spegnere le fiamme i vigili del fuoco, con numerose squadre, dovettero faticare ben 13 ore. Due anni dopo, mostre, laboratori e concerti 

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di Carlotta MacerolloRoma Per non dimenticare. Per ricostruire. Il 4 marzo, due anni dopo quel terribile incendio che si sprigionò nei padiglioni del Science Centre di Napoli distruggendone gran parte, la Città della Scienza ci riprova. Con una festa, organizzata dalla Fondazione Idis: mostre, concerti, laboratori per sensibilizzare.

Una festa per ricominciare
Una festa che inizia al mattino con Museo Porte Aperte, la mostra "Il Mare" e l'Officina dei Piccoli Laboratori, animazioni e dimostrazioni scientifiche, incontri e visite guidate per gli studenti e giovani amici di Città della Scienza. Nel padiglione Marie Curie la mostra fotografica "Messa a fuoco" di Mimmo Jodice, Antonio Biasiucci, Fabio Donato e Raffaela Mariniello che offrono il loro sguardo su Bagnoli a due anni dall'incendio che ha devastato il Science Centre. 

98 idee-progetto per la nuova Città della Scienza
La scorsa settimana si è conclusa la prima fase del concorso di progettazione per il nuovo Science Centre: il dibattito sulla localizzazione non è stato privo di polemiche, tra chi voleva l'arretramento dei padiglioni rispetto alla linea di costa (nella zona limitrofa a quella dove tuttora si svolgono le attività) in modo da liberare l'accesso all'arenile, e chi ha chiesto che la struttura venisse ricostruita sulla stessa area.

Il concorso
La commissione presieduta dal direttore di Città della Scienza Luigi Amodio, ha lavorato dal 16 al 18 febbraio, analizzando le 98 idee-progetto pervenute entro il 20 gennaio scorso da tutto il mondo e selezionando le 15 che accederanno alla seconda fase. Il concorso, che rispetta l'anonimato dei partecipanti, si conclude entro la fine di maggio con la proclamazione dei primi tre classificati. Dall'avvio dei cantieri, come ha garantito il consigliere delegato di Città della Scienza, occorreranno due anni e mezzo.

Il rogo del 2013
La sera del 4 marzo 2013, nel giorno di chiusura settimanale al pubblico (lunedì), un violento e vasto incendio divora quattro dei sei capannoni su cui si articola la Città della Scienza. L'incendio porta via quasi tutti i beni contenuti all'interno del capannone: ci sono volute tredici ore e cinque squadre dei vigili del fuoco di Napoli a domare le fiamme. Si pensa ad un'origine dolosa, poiché il rogo è partito da più punti. Dopo l'incendio, il 10 marzo, migliaia e migliaia di persone si riuniscono a Napoli in un flash mob in un tripudio di palloncini colorati, frasi consolatorie e bambini in festa. Anche il premio Nobel Carlo Rubbia lancia un comitato di sostegno per la ricostruzione di Città della Scienza al quale aderiscono molti intellettuali tra cui Claudio Abbado, Renzo Piano, il Premio Nobel David Gross e molti fisici del CERN. Anche il rapper italiano Clementino omaggia l'ormai ex-Città della scienza girando il video del suo singolo "O vient" proprio nella zona incendiata della nota località.

Un percorso per la ricostruzione
Un percorso, quello per la ricostruzione, non facile. Il Cipe nel luglio scorso ha stanziato 33 milioni di euro ma altri fondi sono stati raccolti attraverso iniziative della stessa Fondazione Idis. E ora, il 4 marzo, la Festa della ricostruzione per provare a voltare definitivamente pagina, archiviando la ferita del rogo.
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