CULTURA
70° anniversario
Napolitano: "La Resistenza è la nostra memoria. 25 aprile, spirito finalmente unitario"
"Hanno fatto breccia, io credo - scrive Napolitano -, nell'opinione pubblica il recupero e la valorizzazione di dimensioni a lungo gravemente trascurate del processo di mobilitazione delle energie del Paese, che si dispiegò per difendere l'onore e riconquistare la libertà e l'indipendenza dell'Italia"
"Se c'è qualcosa che ancora preoccupa è piuttosto il rischio di una disattenzione - scrive Napolitano -, se non distrazione, da parte di molti, di fronte a una ricorrenza pur così ricca di significati e di implicazioni. Ed è un peccato, perché celebrando oggi il 25 aprile possiamo trovare in quell'esperienza motivi forti di orgoglio e di fiducia come italiani, oltre che rendere memore riconoscente omaggio a quanti combatterono e caddero per la libertà e l'indipendenza - e per la stessa riunificazione - del nostro paese".
"L'immagine della Resistenza si è ricomposta nella pluralità delle sue componenti: quella partigiana, quella militare, quella popolare", scrive ancora il presidente emerito. "E in questa accezione più vera e unitaria, essa diventa parte integrante di quel più generale recupero della nostra memoria storica e identità nazionale, che fu il segno e il risultato delle celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia".
Nella conversazione con Barberis, Napolitano affronta vari aspetti della Liberazione, dall'educazione all'antifascismo al conflitto fratricida degli italiani, al contributo dei partigiani, dei militari e della solidarietà popolare. In merito agli Stati Uniti d'Europa, "una cosa è quanto siano state forti le radici e le propaggini del nazionalismo, che era stato brodo di coltura del fascismo. Su questo punto ci fu forte sensibilità soprattutto nella sinistra, dopo la Liberazione e per diversi anni, ma poi si trasformò in reticenza e perfino in negazione dei concetti di identità nazionale e di amor di patria", spiega Napolitano. "Altra cosa è recuperare una prospettiva più ampia entro cui portare a un livello senza precedenti di coesione anche le diverse identità nazionali, cioè il progetto europeo, che è assai poco sentito durante il processo di Liberazione".