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ITALIA

Fuori i malavitosi dai riti

'Ndrangheta: commissariate due processioni pasquali in Calabria

Prefettura e Diocesi escludono i boss dalle cerimonie Pasquali: in provincia di Vibo Valentia, a Stefanaconi e a Sant'Onofrio, le statue saranno portate da volontari della protezione civile. A sant'Onofrio i fedeli annullano la processione in segno di protesta

Un'immagine della processione dell'Affruntata
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Se il profano tenta di appropriarsi del sacro, lo Stato interviene e riporta alla spiritualità i riti religiosi. Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha deciso di "commissariare" le processioni dell'Affruntata, la sacra rappresentazione della rivelazione del Cristo alla Madonna dopo la Resurrezione,  a Sant'Onofrio e a Stefanaconi.  E a Sant'Onofrio i fedeli hanno deciso di anullare la cerimonia in segno di protesta. 

Il commissariamento
La mattina di Pasqua, le statue della processione saranno portate in spalla dai volontari della protezione civile, per evitare che esponenti delle cosche della 'ndrangheta si impadroniscano, come negli anni scorsi, delle manifestazioni religiose.   

L'estrazione a sorte
Nei giorni scorsi c'è stata l'estrazione a sorte di coloro che dovevano portare le statue. Ed è  accaduto che tra questi ci fosse, secondo i carabinieri, una persona ritenuta vicina agli ambienti delle cosche della 'ndrangheta. Per questo motivo il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, dopo aver ricevuto la segnalazione da parte dei militari dell'Arma, ha deciso di convocare il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Al termine della riunione, d'intesa con la Diocesi di Mileto, si è deciso che le statue, la mattina di Pasqua, saranno portate dalla protezione civile. Non mancherano le polemiche: è stato lo stesso Monsignor Renzo a dare la notizia della protesta dei fedeli di Sant'Onofrio: non acettano l'imposizione delle autorità e preferiscono annullare completamente la processione.

Il Vescovo
Il Vescovo, monsignor Luigi Renzo, ha affermato che l'obiettivo della decisione è di "offrire alla comunità una maggiore serenità e purificare certi atteggiamenti per ricondurli ad una religiosità genuina". In queste ore a Sant'Onofrio e Stefanaconi si respira un'aria particolare proprio perché ancora una volta le processioni tornano alla ribalta della cronaca non per la loro intensità religiosa ma per i rischi di infiltrazioni della 'ndrangheta. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha rivolto un invito alla "Chiesa affinché ci sia la massima vigilanza e attenzione per evitare strumentalizzazioni".   

Rosy Bindi
La Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, ritiene che la scelta del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia sia "coerente con la netta presa di distanza dalla cultura e dalla violenza 'ndranghetiste che i vescovi calabresi hanno ribadito nell'ultimo documento, in cui hanno anche annunciato l'avvio di corsi sul rapporto tra 'ndrangheta e Chiesa nei seminari della Calabria".

Le manifestazioni religiose e le cosche
Sono anni che in provincia di Vibo Valentia si combatte contro le infiltrazioni delle cosche nei riti religiosi e nelle processioni di Pasqua. Da una recente inchiesta della Dda di Catanzaro, era emerso che la cosca dei Patania di Stefanaconi aveva il potere assoluto sulla gestione dell'Affruntata. A Sant'Onofrio, altro centro del Vibonese, nel 2010 la processione fu sospesa e rinviata di una settimana dopo un'intimidazione subita dal priore della confraternita che la organizzava. L'anno successivo ci furono intimidazioni ad alcuni dirigenti della squadra di calcio che si erano offerti di portare le statue. Contro questi episodi è sempre sceso in campo personalmente monsignor Renzo, il quale da tempo conduce una battaglia per liberare le manifestazioni religiose da presenze imbarazzanti. Il Vescovo ora pensa che si potrebbe anche adottare una "soluzione interna, vale a dire affidare il trasporto delle statue ai componenti delle parrocchie".
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