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SALUTE

I numeri del Ministero

Nel 2013 dodicimila bambini nati dalla provetta

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Contestualmente alla firma delle nuove linee guida sulla procreazione medicalmente assistita il Ministro Lorenzin ha presentato al Parlamento la relazione annuale sulla PMA, riguarda i dati del 2013: nei 369 i centri di PMA autorizzati in Italia sono stati effettuati 91.556 cicli di trattamento iniziati su 71.741 coppie, sono state ottenute 15.550 gravidanze, 10.350 parti con 12.187 bambini nativi vivi che rappresentano il 2,4% del totale dei nati in Italia nel 2013 e, pur aumentando lievemente rispetto al 2012 (quando era pari al 2,2%), resta inferiore al valore massimo di 12.506 ottenuto nel 2010.

Si conferma la tendenza all’aumento del numero di centri privati, nonostante il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita (64,8%) venga effettuato nei centri pubblici e privati convenzionati.

Aumenta del 16,8% il numero degli embrioni crioconservati, aumenta del 19,9% il numero di cicli con congelamento di embrioni, mentre continua a diminuire quello dei cicli di congelamento degli ovociti.

Continua il trend di aumento dell’età delle donne che accedono alla PMA, 36,55 anni, il 31% ha oltre i 40 anni: dopo i 43, le gravidanze che hanno un esito negativo arrivano al 63.1% dei casi.

Per sensibilizzare la popolazione sul fatto che non si è fertili per tutta la vita, specie riguardo alle donne, per le quali l’età rappresenta il fattore che più riduce la possibilità di avere un bambino, sia per i concepimenti naturali che in vitro, il Ministero ha proposto di recente un Piano Nazionale per la Fertilità, che ha come slogan “Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro”, realizzato anche sulla base del lavoro multidisciplinare del “Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità”: tra gli obiettivi c’è quello di rendere consapevoli i cittadini sul ruolo della fertilità nella loro vita, sulla sua durata e su come proteggerla evitando comportamenti che possono metterla a rischio. Inoltre il Piano vuole coinvolgere i professionisti sanitari per promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale o indirizzare alle tecniche di PMA, quanto più precocemente, così da aumentare le possibilità di successo delle tecniche stesse.

Le tecniche di PMA rappresentano sicuramente un’opportunità importante per il trattamento della sterilità, ma non sono in grado di dare un bambino a tutti. 
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