SALUTE
L'allarme
OMS, è strage di bambini per mancate vaccinazioni
Nel mondo, un bambino su 5 non riceve le vaccinazioni salvavita, che potrebbero evitare 1,5 milioni di morti l'anno causate da malattie prevenibili.
E c'è poi quella gran parte del mondo che i vaccini li vorrebbe ma non può permetterseli, costano troppo: e la loro mancata utilizzazione ha effetti devastanti, la nuova strage degli innocenti conta almeno 1 milione e mezzo di bambini che ogni anno muoiono proprio per mancate vaccinazioni.
Lo denuncia l'Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della settimana mondiale delle vaccinazioni: e l'OMS lancia anche “Close the immunization gap” è lo slogan della campagna per colmare il divario di immunizzazione tra le varie parti del pianeta.Nel 2013, circa 22 milioni di bambini, molti dei quali vivono nei Paesi più poveri del mondo, per l’inadeguata fornitura di vaccini, la mancanza di accesso ai servizi e di informazione e, in alcuni casi, l’insufficiente supporto politico-finanziario, non hanno ricevuto le 3 dosi del vaccino contro difterite, tetano e pertosse.
Questa la situazione, che comunica l'Aifa:
in 65 Paesi è ancora lontano l'obiettivo di una copertura vaccinale al 90% contro difterite, tetano e pertosse per il 2015;
in 3 Paesi la polio rimane endemica;
in 24 paesi si è indietro per l'eliminazione del tetano materno e neonatale;
il 16% dei bambini non è immunizzato contro il morbillo;
metà dei bambini non viene vaccinato contro la rosolia.
"E' fondamentale che la comunità globale faccia ora uno sforzo collettivo e coeso per raggiungere e pienamente soddisfare i sei obbiettivi del Piano" dice il Vice Direttore Generale dell’OMS per la Famiglia e la salute delle donne e dei bambini, la Dott.ssa Flavia Bustreo
Sulla immunizzazione e la ricerca, il Direttore Generale dell'Aifa, Luca Pani, ha sottolineato che “la vaccinazione è anzitutto un concetto, una battaglia tra idee. È necessario sostenere l’idea della vaccinazione, sulla base delle evidenze e con la capacità di comunicare contenuti scientifici a una platea ampia e non necessariamente preparata, contrastando la disinformazione”.