Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Pd-Calenda-no-a-resa-dei-conti-leader-Gentiloni-5b53a347-3713-4b9b-9339-45b2ae7d2a78.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Dopo il voto

Pd, Calenda: "Se il PD si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia"

"Presa di coscienza sul futuro del PD non resa dei conti su passato. Ho sempre parlato chiaro con Renzi ma mi rifiuto di partecipare ora alla rimozione collettiva di un percorso che ha avuto anche tantissimi elementi positivi. Se cercano anti-Renzi non sono io" chiarisce il ministro su Twitter. Emiliano: "Bestialità, bisogna sostenere i 5S"

Condividi
Si può ripartire solo se lo si fa insieme. Ultima cosa di cui abbiamo bisogno è arrocco da un lato e desiderio di resa dei conti dall'altro. Ridefinire il nostro messaggio al paese, riaprire iscrizioni e tenersi lontano da M5S. Leader c'è e fa il PDC".

Così su Twitter Carlo Calenda che ieri aveva annunciato l' iscrizione al Pd" con un Tweet.



"Presa di coscienza sul futuro del PD non resa dei conti su passato. Ho sempre parlato chiaro con Renzi ma mi rifiuto di partecipare ora alla rimozione collettiva di un percorso che ha avuto anche tantissimi elementi positivi. Se cercano anti-Renzi non sono io": chiarisce su Twitter. E poi:



L'apprezzamento di Gentiloni e Martina
L'annuncio di Calenda sta sollevando una serie di reazioni positive tra i Dem:"Grazie Carlo!" scrive sul profilo twitter il premier Paolo Gentiloni. "E' molto bello ed importante che in un momento difficile ci sia chi vuole dare il proprio contributo al Pd, al suo pluralismo e al suo rafforzamento" commenta  Anna Finocchiaro, ministra del governo Gentiloni. "Bravo Carlo Calenda! Il Pd ha bisogno di persone come te" dice a sua volta il ministro Claudio De Vincenti. Di "scelta giusta" parla il vicesegretario del Pd. Maurìzio Martina. "Preparo il comitato di accoglienza" scrive su twitter Matteo Richetti. portavoce della segreteria del Pd, "si riparte alla grande", 


 
Emiliano: liberarsi di personaggi come Calenda
Non tutti dentro il Partito democratico sono concordi. Il governatore della Puglia, ed esponente dem Michele Emiliano ha detto: "Bisogna liberarsi al più presto di personaggi come Calenda e ricominciare un cammino diverso". Michele Emiliano, leader di Fronte democratico, ha parlato con i giornalisti oggi a Bari, a margine di una conferenza stampa sul turismo. "E adesso - ha aggiunto - la brutta notizia  che ha perfino deciso di iscriversi al Pd: questa veramente  la notizia più triste di questi giorni". 

"Adesso - ha proseguito - con i nuovi risultati elettorali, c'è da chiedersi che succederà all'Ilva, alla Tap, all'Alitalia. Tutte cose che gli avevo detto in precedenza e che avremmo potuto risolvere brillantemente con il governo del Pd. Ma per colpa di Calenda tutto questo è andato in stallo". "E adesso - ha aggiunto - la brutta notizia è che ha perfino deciso di iscriversi al Pd. Non riesco a capire perché non scrivano queste mie dichiarazioni sui giornali - ha evidenziato - le ho fatte anche ieri ma sono sparite oggi". "Evidentemente - ha rilevato Emiliano - tutto questo status quo che ha cercato di difendere l'indifendibile, adesso è dietro Calenda". "Bene - ha proseguito - vorrà dire che se continuiamo così il Pd sparirà dalla faccia dell'orizzonte politico". A Emiliano è stato poi fatto notare un tweet in cui Calenda afferma che se il Pd si alleasse con il M5s, il suo sarebbe "il tesseramento più breve della storia dei partiti politici". "È un motivo in più per fare l'alleanza con il M5s - ha detto Emiliano - prima se ne va Calenda, meglio è".

Orlando: dimissioni Renzi effettive e apertura fase collegiale. No ad alleanza con il M5s
L'area del Pd che fa riferimento al ministro della Giustizia Andrea Orlando chiede "una gestione collegiale" del partito dopo le dimissioni del segretario Matteo Renzi. Orlando ha riunito i parlamentari della sua componente nella sala del gruppo Dem alla Camera per fare il punto della situazione.

Dalla riunione, secondo quanto si apprende, viene ribadita la richiesta di "dimissioni effettive" da parte di Matteo Renzi e di "discutere della sconfitta" dato che la grandissima maggioranza del gruppo dirigente Dem non vuole l'alleanza con il M5s, che dunque non è un tema sul tavolo. Gli 'orlandiani' chiedono quindi che, a partire dalla direzione di lunedì prossimo, nel Pd "si apra una gestione collegiale della fase post voto e di quella che riguarda la discussione interna e la preparazione del congresso".

"È stata una mossa brillante dal punto di vista comunicativo spostare il dibattito interno del Pd sul tema delle alleanze, anzi sull'alleanza con i 5stelle, oscurando così il tema del risultato elettorale. La discussione tuttavia mostra la corda", scrive su facebook Andrea Orlando.

"La maggioranza, tutta, esclude questa ipotesi - osserva -. Quindi quasi il 70% del Pd. L'area politica che mi ha sostenuto al congresso ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra, quindi si aggiunge un ulteriore 20% del Pd. In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano che ha ottenuto al congresso il 10%. Il conto è presto fatto. Il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un'alleanza con il M5s".

"Oggi un'avveduta dirigente come la Presidente della Regione Umbria, una regione un tempo definita rossa, nella quale (certo non per colpa sua) il Pd non ha conquistato un solo collegio uninominale, sente il bisogno di chiedere un referendum su questo tema. Il referendum nel Pd non serve. Il referendum sul Pd c'è già stato. Siamo al 18%. Un solo punto sopra la lega di Salvini. Alla direzione dobbiamo parlare di questo, delle ragioni profonde di questa disfatta elettorale".

Orfini: Renzi si è dimesso lunedì
"Matteo Renzi si è formalmente dimesso lunedì. Come da lui richiesto nella lettera di dimissioni, e
come previsto dallo statuto, ho immediatamente annunciato la convocazione dell'assemblea nazionale per gli adempimenti conseguenti. Contestualmente ho convocato la direzione nazionale che sarà aperta dalla relazione del vicesegretario Martina. Nella direzione discutereno le scelte politiche che il Pd dovrà assumere nelle prossime settimane".

Lo dice il presidente del Pd Matteo Orfini, in un comunicato. "Continuare a discutere di un fatto ormai avvenuto - le dimissioni del segretario - come non vi fossero state non ha molto senso. Come non lo ha disquisire del percorso conseguente le dimissioni che è chiaramente definito dal nostro statuto e che non consente margini interpretativi né soluzioni creative".
Condividi