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POLITICA

Il nodo della nomina alla Camera

Pd, Madia attacca Serracchiani: "Per capogruppo cooptazione mascherata"

"Io penso che oggi la leadership femminile non possa dissociarsi dal combattere in ogni istante per colmare il vuoto democratico che ipocrisie e verità sottratte alla discussione stanno scavando verso, se non ci ribelliamo, un punto di non ritorno", dice ex ministra. Serracchiani replica: la mia è storia di autonomia. Delrio: non ho fatto alcuna trattativa

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"Debora è una persona autorevole. Ma di cooptazione mascherata si tratta". Lo scrive Marianna Madia in una lettera ai deputati del Pd, in merito alla nomina del nuovo capogruppo, e riferendosi a Debora Serracchiani, sua "rivale" per la carica.

"Questa distanza tra forma e sostanza non è sana: non far seguire a ciò che diciamo il nostro comportamento penso sia una delle cause del perché non riusciamo più a esprimere la vocazione espansiva del nostro partito - sottolinea Madia -. Non posso negare il dispiacere umano per quello che si è verificato. Non è un problema solo di questo passaggio, ma più in generale di come si fa politica: grazie al segretario Enrico Letta ne discutiamo proprio in questi giorni nei circoli, dove i militanti si stanno confrontando con grande vitalità, sperando che il loro contributo non sia vanificato da una mancanza di radicalità nei comportamenti della classe dirigente".

"Io penso che oggi la leadership femminile non possa dissociarsi dal combattere in ogni istante per colmare il vuoto democratico che ipocrisie e verità sottratte alla discussione stanno scavando verso, se non ci ribelliamo, un punto di non ritorno. La strada è ancora assai lunga, ma anche la determinazione per percorrerla. Comunque vada, sarà bello. Siamo persone libere. E da qui inizia una storia diversa", conclude Madia.

Delrio: dispiaciuti per parole Madia, non ho fatto alcuna trattativa
"Per me e Letta la competizione non era un problema. Non ho invitato nessuno a candidarsi e nessuno a non farlo perché sarebbe stato poco rispettoso della libertà. Ho espresso serenamente la mia opinione su cosa voterò a chi lo chiedeva dicendo comunque la stima per entrambe. Non ho fatto trattative anche perché direi di aver già fatto la mia parte. E forse di non meritare accuse di manovre non trasparenti o di potere visto che a quel potere ho voluto rinunciare lasciando immediatamente il mio incarico. Certe parole mi feriscono oltremodo perché non corrispondono alla realtà e perché vengono da persona che ho stimato sempre. Credo e spero che si tratti di amarezza e, mi sia consentito, la mia storia personale e politica parla per me". Lo scrive Graziano Delrio in una lettera ai deputati del Pd dopo quella di Marianna Madia.

Serracchiani: la mia storia è di autonomia
"Per quanto a malincuore, non posso evitare di esprimermi sulla lettera che ci ha inviato Marianna, almeno per la parte che mi tocca e coinvolge personalmente. Mi obbliga a farlo
la considerazione che si deve a una collega di riconosciuto valore che ha ricoperto incarichi di Governo, e la circostanza attuale che ci vede entrambe candidate alla presidenza del nostro gruppo. Una situazione che vivo con assoluta serenità e in totale trasparenza, onorata anzi di competere con una collega come Marianna".

Inizia così una lettera di Debora Serracchiani inviata a tutti i deputati del gruppo Pd della Camera, dopo che la collega Marianna Madia, in una sua lettera, aveva scritto ai deputati dem sulla questione della scelta del prossimo capogruppo alla Camera.

"Tralascio tutte le condivisibili considerazioni sul lavoro difficile che ci attende - continua Serracchiani - per cambiare e rendere sempre più competitivo il nostro partito, e sull'impegno
di cui saremo gravati per portare alla Camera le forti istanze espresse dal segretario Letta. Un'opera davvero di anima e cacciavite: mi ci riconosco in pieno e sento mia questa attitudine
operativa e la voglia di sperimentarmi in prima persona. L'ho sempre fatto. Anche a rischio di trovarmi in posizioni scomode o essere criticata: conosco anche questo".

"A maggior ragione non posso credere che Marianna intenda riferirsi a me - scrive ancora Serracchiani - come a una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No,
l'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica, e anche quando sono stata accanto a qualcuno l'ho fatto lealmente, condividendo idee e mantenendo libertà di giudizio.
Chi sa, me lo riconosce. E a questo mio piccolo patrimonio tengo molto, perché autenticità e schiettezza sono miei valori che porto in dote al mio partito e offro ai miei colleghi deputati.
Quindi spero che, se mai ombre o equivoci possano aver sfiorato Marianna, siano subito dissipati".

"Confrontiamoci senza ipoteche e senza retropensieri - aggiunge Serracchiani - sapendo che ognuna rappresenta se stessa e che ogni collega del gruppo deciderà in piena libertà. Conosco i nostri colleghi, che ho visto lavorare in questi anni in aula e nelle commissioni, con passione e responsabilità, e sono certa che nessuno si farebbe imporre candidature calate dall'alto. E davvero, alla fine, saremo tutti più ricchi perché - conclude - avremo fatto un passo avanti tutti assieme".
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